Alla ricerca del piacere

ITALIA 1972
Greta Franklin giunge a Venezia dove comincia a lavorare come segretaria del romanziere Richard Stukart. Vivendo nella casa del suo datore di lavoro, ove si trovano anche Eleonora e il domestico Giovanni, la ragazza intende scoprire che fine ha fatto un'amica scomparsa da alcuni mesi dalla casa del romanziere, dove anch'ella svolgeva mansioni di segretaria, Non tarda a scoprire qualche elemento che testimonia il passaggio dell'amica, e s'avvede dell'atmosfera torbida regnante nella casa. Ammonita dal commissario Antonelli a ritirarsi dal pericoloso gioco, Greta insiste e si lascia pericolosamente scivolare nel fascino peccaminoso di cui si servono Eleonora per irretirla e Richard per dettarle un racconto progressivamente rivelatore. Sfuggita miracolosamente a un attentato nel corso di una battuta di caccia nelle paludi venete, la segretaria è in procinto di scoprire quanto ancora non sa. Nella serata scelta dai suoi viziosi ospiti per il suo sacrificio, Greta dovrebbe venire soppressa da Rocco, un erculeo e pazzoide pescatore dei dintorni. Ma il gigante, che riconosce in Greta la ragazza che lo ha curato dopo un incidente, si scaglia contro Eleonora e Richard. Salutata da Antonelli, la ragazza parte quando ormai tutto è chiaro e i colpevoli hanno pagato.
SCHEDA FILM

Regia: Silvio Amadio

Attori: Barbara Bouchet, Farley Granger, Dino Mele, Rosalba Neri, Umberto Raho, Nino Segurini, Petar Martinovic, Patrizia Viotti

Soggetto: Silvio Amadio

Sceneggiatura: Silvio Amadio

Fotografia: Aldo Giordani

Musiche: Teo Usuelli

Montaggio: Antonio Siciliano

Durata: 98

Colore: C

Genere: GIALLO

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE TECHNICOLOR

Produzione: WEST

Distribuzione: DELTA

CRITICA
Nella Venezia riflessa moribonda da acque inquinate, la smodata ricerca del piacere equivale a una corsa alla rovina. Tale positivo monito viene dimostrato crudamente da questo film in cui sono manipolati erotismo, cinismo, brutalità e orrore, senza alcun rispetto per la dignità e il buon gusto degli spettatori. Anziché su Venezia, il dito accusatore si dirige involontariamente ed efficacemente verso una cinematografia del genere, fra l'altro rea di costruzioni inattendibili, di personaggi assurdi e di aberrazioni nauseabonde. (Segnalazioni Cinematografiche).