24 mesures

Esordio ambizioso e scombussolato di Lespert alla SIC. Sinfonia sulla vita di quattro giovani in una notte natalizia d'oltralpe

Leggi la recensione

CANADA 2007
Durante la notte di Natale si incrociano quattro diverse storie, quelle di quattro persone che stanno cercando di dare una svolta alla loro vita. Didier è un tassista che sta fuggendo con del denaro che ha appena rubato. Helly è una giovane ragazza madre che vive di espedienti e che cerca un modo per rivedere suo figlio, affidato a un istituto. Marie cerca un nuovo amore che le riempia la vita senza farsi più condizionare dalla eccessiva presenza di sua madre, una donna incapace di lasciarla vivere in maniera autonoma. Infine c'è Chris, un batterista alla vigilia del suo primo concerto importante.
SCHEDA FILM

Regia: Jalil Lespert

Attori: Lubna Azabal - Helly, Benoît Magimel - Didier, Sami Bouajila - Chris, Berangere Allaux - Marie, Archie Shepp

Sceneggiatura: Jalil Lespert, Yann Apperry

Fotografia: Josée Deshaies, Elin Kirschfink

Musiche: A Silver Mont Zion

Montaggio: Laurence Briaud

Altri titoli:

24 battute

Durata: 82

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1.85:1)

Produzione: WY PRODUCTIONS, MK2 PRODUCTIONS, EQUINOXE PRODUCTIONS

NOTE
- PRESENTATO ALLA 22. SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA, MOSTRA DI VENEZIA 2007.
CRITICA
"C'è senso del tragico, abisso della droga e presenze materne-paterne ingombranti in un incrociarsi di vite che finisce musicalmente e visivamente in levare: forse senza un collante preciso, se non l'idea di sperimentazione in sé. Protagonisti Benoît Magimel e Lubna Azabal." (Davide Turrini, 'Liberazione', 31 agosto 2007)

"Lespert prende dalle esperienze precedenti ma pure inventa, rimescola immagini d'altrove, e scommette sulla fisicità, impasto di luci calde/fredde, corpi a cui la macchina da presa si incolla seguendone le 'piroette' di creature irrequiete, le ansie, la paura. Li stringe persino, corre a escluderli dal mondo, ne scava le pieghe più intime, superando il voyeurismo col pudore dell'affetto. Manca però sempre qualcosa, forse quel fascino dell'imprevisto, il buio, il salto nel vuoto del cuore che ti coglie all'improvviso mai pronto a percepirlo." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 31 agosto 2007)