Un uomo ritorna

ITALIA 1946
La guerra sorprende Sergio, direttore appassionato di una centrale elettrica dell'Italia centrale, e la sua famiglia nel giorno del compleanno materno. Al suo ritorno, dopo cinque anni, di cui tre di prigionia, trova la centrale distrutta; il terreno attorno minato e la famiglia smembrata. Nel paese infatti vive solo la madre ed un figlio, tornato dalla guerra con una gamba di meno. Gli altri, cioè il fratello minore e la sorella Luciana, sono a Roma con un amico e con la signora Adele, una vedova a cui hanno deportato il figlio ancora ragazzo. Sergio vuol ricostruire la centrale e va nella capitale ma tutto si arena per la burocrazia. Il fratellino fa la borsa nera e Luciana guadagna facendo la "segnorina". L'amico invece di lavorare parla e va ai comizi; la signora Adele attende il figlio, ma cova vendetta contro il delatore. Nauseato da tanto fango Sergio torna alla centrale e cerca di fare qualche cosa. Lo seguono il fratellino e poi anche la sorella ravveduta. Anche Adele riesce a vincere la disperazione e la brama di vendetta e forse si lascerà consolare da Sergio per tutta la vita.
SCHEDA FILM

Regia: Max Neufeld

Attori: Gino Cervi - Sergio, Anna Magnani - Adele, Luisa Poselli - Luciana, Felice Romano - Carletto, Ave Ninchi, Aldo Silvani, Olinto Cristina, Dina Romano, Simonetta Adami, Antonio La Cavalla, Enrico Gozzo, Anna Maria Dossena, Dino Di Luca, Giovanna Cigoli, Carla Repetti, Mario Perrone, Antonio Pizzuttio, Carlo Lombardi

Soggetto: Luigi Giacosi

Sceneggiatura: Anton Giulio Majano, Ivo Perilli, Umberto Del Giglio

Fotografia: Giuseppe La Torre

Musiche: Carlo Innocenzi

Montaggio: Giuseppe Fatigati

Scenografia: Piero Filippone

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: BETA DIGITALE

Produzione: ZEUS FILM

Distribuzione: ZEUS FILM

NOTE
- PRESENTATA ALLA 65. MOSTRA DI VENEZIA (2008) NELLA RETROSPETTIVA "QUESTI FANTASMI: CINEMA ITALIANO RITROVATO (1946-1975)" L'EDIZIONE RESTAURATA IN DIGITALE DALLA CINETECA NAZIONALE E DA RIPLEY'S FILM.
CRITICA
"Gli episodi sono troppo numerosi e non sufficientemente amalgamati e le intenzioni non sono chiaramente rese. Tuttavia la pellicola ha degli innegabili pregi". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. 20, 1946).