The Golden Bowl

USA 2000
Due matrimoni si intrecciano in maniera complessa in Inghilterra tra il 1903 e il 1909. Maggie, figlia di Adam Verver, un magnate americano collezionista d'arte, sta per sposare il principe Amerigo, un aristocratico italiano che ha perso tutte le sue proprietà. Amerigo accompagna Charlotte Stant, la sua ex amante, anche lei priva di mezzi, a comprare il regalo di nozze per Maggie. Trovano una coppa d'oro, la ritengono falsa e non l'acquistano. Per ironia della sorte Charlotte sposa Adam Verver. Si costituisce, così, una strana grande famiglia in cui il principe e Charlotte riprendono la loro relazione certi di superare in astuzia i rispettivi consorti. Ma sarà Maggie a prendere il controllo della situazione e il padre Adam a chiudere in maniera sorprendente l'intera vicenda.

TRAMA LUNGA
Ai primi del Novecento l'italiano Amerigo, principe di famiglia ma squattrinato, ha una relazione con Charlotte, a sua volta priva di patrimonio personale. Quando Amerigo capisce che la giovane Maggie è innamorata di lui, decide di sposarla. Maggie è figlia del ricco Adam, uomo d'affari e collezionista d'arte. Charlotte non si perde d'animo, si fa corteggiare e poco dopo convola a nozze proprio con Adam. Amerigo e Charlotte hanno così molte occasioni d'incontro, anche se lei dice che dovrebbero stare di più insieme le due ragazze e i due uomini. Quando i due tornano da un viaggio fatto da soli, Maggie comincia a sospettare qualcosa. Un giorno Adam chiede alla moglie di partire per American City, dove lui vuole costruire un museo. Quando vede la coppa incrinata, Maggie ha la conferma del tradimento del marito. Dopo aver spedito la propria collezione, Adam parte per l'America. Charlotte vuole rimanere per Amerigo, ma lui le dice che ama solo la moglie. Charlotte piange, poi si appresta a partire per l'America.
SCHEDA FILM

Regia: James Ivory

Attori: Kate Beckinsale - Maggie Verver, Uma Thurman - Charlotte Stant, Jeremy Northam - Principe Amerigo, Nick Nolte - Adam Verver, Anjelica Huston - Fanny Assingham, James Fox - Colonnello Bob Assingham, Madeleine Potter - Lady Castledan, Nicholas Dey - Lord Castledean, Peter Eyre - Jarvis, Robin Hart - Mr. Blint, Lucy Freeman - Lucy Moncreif, Mattia Sbragia - Duca, Marta Paola Richeldi - Duchessa, Francesco Giuffrida - Figlio del Duca, Rossano Rubicondi - Figlio del Duca, Arturo Venegas - Ambasciatore italiano, Philip Tabor - William Davenport, Billy Monger - Principino

Soggetto: Henry James - romanzo

Sceneggiatura: Ruth Prawer Jhabvala

Fotografia: Tony Pierce-Roberts

Musiche: Richard Robbins

Montaggio: John David Allen

Scenografia: Andrew Sanders

Costumi: John Bright

Durata: 126

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo omonimo di Henry James (1904)

Produzione: ISMAIL MERCHANT PER MERCHAT - IVORY PRODUCTIONS

Distribuzione: MEDUSA FILM (2000)

CRITICA
"Le scenografie, sublimi ed elaborate, e i costumi, più belli che se fossero d'epoca, non bastano a fare un film. Purtroppo, infatti, la storia manca di ritmo". ('Premiere').

"Al terzo adattamento di un romanzo di James, Ivory dovrebbe sapere come non limitarsi a trine e boiserie. Invece la complessità dei simbolismi e la rete di riferimenti sottilmente tessuti dallo scrittore americano qui diventano un Bignami di psicologia." (M.Laura Giovagnini, 'Io Donna', 21 ottobre 2000)

"Come capita spesso, anche in questo caso la cornice edoardiana - curatissima, elegantissima, sontuosa, e quindi bellissimi costumi, case stupende, fotografia da capogiro di Tony Pierce Roberts - è più importante del quadro che, così quintessenziato, diventa un aneddoto poco importante. E anche gli interpreti, in questo cast di lusso, riescono a fare poco, a parte la dolce Maggie, interpretata con intensità da Kate Beckinsale. Nick Nolte, nel ruolo del multimiliardario Verver, è pochissimo espressivo. Jeremy Northam, che fa l'italiano perché è bruno, cerca di dare dignità a una figura ambigua e non simpaticissima. Angelica Huston, nel ruolo dell'amica che ama tirare i fili delle vite altrui, intriga troppo. Quanto a Uma Thurman, che non ci risparmia smorfie e manierismi, è così pestifera senza sfumature che siamo ben contenti quando la vediamo levarsi di torno e ritornare per sempre in America con il suo legittimo consorte". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 22 ottobre 2000).