Tedeum
ITALIA - 1972

In una baracca putrescente, Tedeum insieme a suo padre, sua madre e il nonno si insultano e si picchiano furiosamente, ma a modo loro si vogliono bene, e poi dispongono del documento di proprietà di una miniera ricchissima, in una zona che pullula di imbroglioni e di documenti concernenti miniere inesistenti. Mister Grant acquista all'asta, da lui manovrata, ogni documento a prezzi irrisori, con il proposito di mettere le mani prima o poi sulla vera miniera. Nella vicenda di imbrogli, agguati, baruffe colossali, si inserisce un falso prete che in realtà, è un evaso su cui pende una taglia consistente. Tutti i personaggi, divisi in bande che si fronteggiano, si ritrovano nella piscina di un bagno pubblico, dove il documento diventa fradicio e stinto, e quindi inutile. Infine, confluiscono in un penitenziario, al centro del quale sta il pozzo che immette nell'ambita miniera.
- Regia:
- Attori: - Il falso prete, - Tedeum, - Il nonno di Tedeum, - Betty, - Sceriffo sul treno, - La madre di Tedeum, - Signor Grant, - Padre di Tedeum, - Wendy,
- Soggetto: Gianni Simonelli (Giovanni Simonelli)
- Sceneggiatura: Tito Carpi, Gianni Simonelli (Giovanni Simonelli), José G. Maesso (José Gutiérrez Maesso), Enzo G. Castellari
- Fotografia: Manolo Rojas (Manuel Rojas)
- Musiche: Maurizio De Angelis, Guido De Angelis - musiche dirette da Gianfranco Plenizio
- Montaggio: Vincenzo Tomassi
- Scenografia: Enzo Bulgarelli
- Costumi: Luciano Sagoni
- Effetti: Sergio Chiusi
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Altri titoli:
Con Men
Father Jackleg
Sting of the West - Durata: 99'
- Colore: C
- Genere: WESTERN
- Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNISCOPE, TECHNICOLOR
- Produzione: FRANCO PALAGGI E VIRGILIO DE BLASI PER FP CINEMATOGRAFICA, CANARIA FILM, TECISA FILM
- Distribuzione: JUMBO - GOLDEN VIDEO
CRITICA
"Farcito di grossolanità, intristito da un umorismo cavernicolo, questo ennesimo guazzabuglio cinematografico umilia il western-parodistico che altre volte, seppur raramente, ha dato qualche prodotto apprezzabile. In più, oltre al solito irriverente titolo, sono frequenti le espressioni approssimativamente religiose, che vorrebbero far ridere e producono invece soltanto fastidio. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 74, 1973).