Shooter

Rambo 20 anni dopo. Wahlberg roccioso in un graffiante thriller diretto da Antoine Fuqua, contro il potere e la Cia

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USA 2007
Bob Lee Swagger è un ex marine che, deluso e amareggiato dalla vita, si è ritirato a vivere in una remota località di montagna. Bob viene richiamato all'azione per sventare un attentato ai danni del Presidente degli Stati Uniti, ma ben presto si rende conto di essere stato imbrogliato ancora una volta e che è stata messa a repentaglio la sua stessa vita. Con l'aiuto di una donna misteriosa e di un giovane agente dell'FBI, Bob inizia una disperata lotta contro il tempo per salvare se stesso e sventare un'incredibile cospirazione messa in atto dalle alte sfere del potere.
SCHEDA FILM

Regia: Antoine Fuqua

Attori: Mark Wahlberg - Bob Lee Swagger, Michael Peña - Nick Memphis, Danny Glover - Colonnello Isaac Fitzsimmons Johnson, Kate Mara - Sarah Fenn, Elias Koteas - Jack Payne, Rhona Mitra - Lourdes, Rade Serbedzija - Michael Sandor, Ned Beatty - Senatore Charles F. Meachum

Soggetto: Stephen Hunter - racconto

Sceneggiatura: Jonathan Lemkin

Fotografia: Peter Menzies Jr.

Musiche: Mark Mancina

Montaggio: Conrad Buff IV, Eric A. Sears

Scenografia: Vance Lorenzini

Arredamento: Johanne Hubert

Costumi: Ha Nguyen

Effetti: Deak Ferrand, Erik Liles, Eric Mises-Rosenfeld, Hydraulx, Hatch Production

Durata: 124

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE

Tratto da: racconto "Point of Impact" di Stephen Hunter

Produzione: PARAMOUNT PICTURES, DI BONAVENTURA PICTURES

Distribuzione: UNIVERSAL

Data uscita: 2007-04-20

CRITICA
"Piacerà a chi si ciba preferibilmente a pane e action movies all'americana. Il piatto è servito da due specialisti: Antoine Fuqua ('Training Day', 'King Arthur') e Mark Wahlberg (il giustiziere di 'Departed')." (Giorgio Carbone, 'Libero,' 20 aprile 2007)

"Uscito dalla covata malefica dei 'Departed', Mark Wahlberg, si mette in proprio come tiratore scelto, ex marine deluso, accusato di voler uccidere il presidente Usa. Con tutti gli optional del thriller-western di azione, il nostro corre contro il tempo e la verità sempre più ambigua, per provare la propria innocenza contro potenti cittadini al di sopra d' ogni sospetto: congiura governativa alla Frankenheimer, sette giorni a maggio ma più bombaroli. Dirige con abilità e ritmo, in una cine-macchina meno originale di 'Training day', Antoine Fuqua che accosta all' eroe un fedele agente Fbi che si gioca la carriera (il bravo Michael Pena) e una misteriosa girl che gioca il cuore (Kate Mara): si tratta per tutti di anticipare le mosse della partita assassina. Naturalmente anche l'ideologia è al servizio del palpito del botteghino, ma il film è divertente anche se non vuole rinunciare a niente, attacchi al potere e dollari d' onore." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 20 aprile 2007)

"Un anno dopo 'Syriana' arriva un film semplice e godibile che racconta quasi la stessa storia coi mezzi popolari del thriller. Ovvero: l'America è schiava del business, nulla è ciò che sembra, ma per fortuna c'è sempre un pazzo che si batte per la verità. 'Syriana' era così sofisticato che non si capiva nulla. Qui al posto del medio Oriente c'è l'Etiopia, ma i buoni sono buoni e i cattivi cattivissimi. (...) Prima di abbattere l'ultima canaglia, l'imbattibile Wahlberg dipanerà l'intera matassa incrociando prodezze da Rambo e amarezze da patriota disilluso e ferito. Morale: Bush e la sua America sono ormai così indifendibili che perfino il buon vecchio cinema di genere gli dà addosso. Recuperando, grazie all'indignazione, la vitalità che aveva perso nella ripetizione. Povero Bush: il mondo lo odia, ma Hollywood dovrebbe ringraziarlo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 aprile 2007)

"La Wb è nota come la major frondista? Ebbene ora lo è anche la Paramount, quella dei film patriottici sull'agente Jack Ryan! Lo scontro fra Hollywood ufficiale e Washington neocon è dunque all'apice. Mescolando i risvolti di vari assassini di politici con gli esiti del Vietnam iracheno, Antoine Fuquà firma infatti 'Shooter'. Nella forma è un polpettone; nella sostanza è una requisitoria contro l'apparato politico-militar-poliziesco (...) Le scene d'azione sono corrette, ma viste in vari altri film. I dialoghi però sono simpatici e corrosivi, come in un noir d'epoca." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 20 aprile 2007)