SCOMODI OMICIDI

MULHOLLAND FALLS

USA 1996
A Los Angeles, nel 1950, agisce, temeraria, la "Hat Squad", un'unità speciale del Dipartimento di Polizia della città. Ne fanno parte Max Hoover, Elleroy Coolidge, Eddie Hall e Arthur Relyea, quattro poliziotti alti, impeccabili, con cappelli a tesa larga calcati sulla testa, temuti e riveriti da tutti perché sono loro a stabilire le regole di come deve essere applicata la legge. Costoro, capitati in un cantiere, hanno modo di esaminare un cadavere. La vittima, una donna, appare schiacciata: sul corpo scoprono un piccolo frammento di vetro. Max, il capo della Squadra, riceve poco dopo un breve filmato. Colpito da ciò che ha visto, dopo aver visionato la pellicola, scopre chi gli ha mandato il film: è Jimmy Fields, un giovane "amico" della vittima che il giorno prima era andata dal generale Thomas Timms. Poi accerta sia che la donna, Allison Pond, è stata portata nel cantiere già cadavere, sia che Jimmy era solito filmare scene "hard", tra Allison e il suo occasionale compagno, (dalla camera accanto di un residence) per curiosità. Poiché viene accertato che il frammento di vetro trovato sulla donna è radioattivo, i sospetti di Hoover e dei suoi compagni si accentrano sul generale Timms in quanto questi è il comandante di una base militare nucleare. Respinti all'ingresso, entrano illegalmente ma vengono scoperti. Max, tornato in sede, riceve la visita di un funzionario dell'FBI che lo invita a non interferire, minacciandolo velatamente. Poi l'FBI perquisisce la casa di Hoover ma non riesce a trovare il film in possesso di Max. Per vendetta, poco dopo, Katherine, la moglie di Max, riceve un pacco: c'è il film che ritrae Max con Allison in rapporti intimi. Ciò determina una violenta crisi della signora Hoover che abbandona il marito. Max si reca, allora, dal generale con Elleroy Coolidge per uno scambio dei film: prima di incontrarlo, presso la base militare, scopre che in un locale "vietato" ci sono persone malate e sfigurate, vittime di esperimenti nucleari. Anche il generale è vittima delle radiazioni e asserisce di non aver ucciso lui la donna. Mentre torna a Los Angeles con un aeroplano militare insieme a Elleroy, Max viene a sapere da due ufficiali che Allison è stata uccisa da loro perché aveva filmato nella base alcuni malati: improvvisamente si rende conto che anche per lui e Elleroy è prevista la stessa fine in quanto l'aeroplano non ha il portellone. Previene gli ufficiali e, feritili, li getta dall'aeroplano che infine atterra fortunosamente in una zona semideserta. Qui Elleroy, che è rimasto ferito nello scontro con i due ufficiali, muore. Al funerale di Elleroy i coniugi Max e Katherine, terminato il rito funebre, sanciscono la loro separazione.
SCHEDA FILM

Regia: Lee Tamahori

Attori: Nick Nolte - Max Hoover, Melanie Griffith - Katherine Hoover, Chazz Palminteri - Elleroy Coolidge, Michael Madsen - Eddie Hall, Chris Penn - Arthur Relyea, Treat Williams - Colonnello Nathan Fitzgerald, Jennifer Connelly - Allison Pond, Daniel Baldwin - Mccafferty, Andrew McCarthy - Jimmy Fields, John Malkovich - Generale Thomas Timms, Ed Lauter - Earl, Chelsea Harrington - Lolita, Kyle Chandler - Capitano, Richard Sylbert - Coroner

Soggetto: Peter Dexter, Floyd Mutrux

Sceneggiatura: Peter Dexter

Fotografia: Haskell Wexler

Musiche: Dave Grusin

Montaggio: Sally Menke

Scenografia: Richard Sylbert

Costumi: Ellen Mirojnick

Effetti: Steve Rundell, Thomas R. Ward, Samuel E. Price

Durata: 110

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE

Specifiche tecniche: NORMALE, TEHNICOLOR

Produzione: RICHARD D. ZANUCK, LILI FINI ZANUCK, LARGO ENTERTAINMENT, MGM, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT, THE ZANUCK COMPANY

Distribuzione: CECCHI GORI DISTRIBUZIONE- DVD CECCHI GORI HOME VIDEO (2002)

NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1996.

CRITICA
"I colpi di scena si seguono in un copione allo sbando, sorretto dal pepe della messinscena e dalla brillante fotografia. Irriconoscibile e senza il nome nei titoli, Bruce Dern è eccellente come capo della polizia; Malkovich fa il suo numero con sorniona professionalità; Palminteri spicca nel quartetto dei gradassi e le donne non hanno gran rilievo, anche se la Griffith si fa valere con un gesto incisivo: lo schiaffo che vorrebbe affibbiare al marito e che resta per aria. Quanto a Nolte, se il suo Hoover vi pare simpatico, immaginate di trovarvi questo rodomonte con licenza di uccidere sull'uscio di casa e sarete sopraffatti dalla voglia di garantismo." (Tullio Kezich, "Corriere della Sera", 17/10/96)

"Tamahori ha ottenuto dagli americani onorevoli privilegi - un discreto budget, un copioso cast di prim'ordine, uno scrittore di gialli come sceneggiatore (Peter Dexter) - che egli ha saputo ben sincronizzare sia con la propria indole di regista fosco, introverso, patologico, sia con le tipiche tonalità della detective-story americana, da Chandler a Ellroy. Ne risulta un film più morboso che ritmato, più esistenziale che essenziale." (Fabio Bo, "Il Messaggero", 14/10/96)