Rupi del vino

ITALIA 2009
Quanti sono i motivi per bere un buon bicchiere di vino? Secondo un antico adagio popolare almeno cinque: "l'arrivo di un amico, la bontà del vino, la sete presente e quella che verrà, e qualunque altro". Il regista Ermanno Olmi ci accompagna in un viaggio tra le valli e le montagne della Valtellina dove quella del vino è una tradizione antica che ha in sé profondi significati culturali e che va riscoperta e apprezzata.
SCHEDA FILM

Regia: Ermanno Olmi

Soggetto: Ermanno Olmi

Fotografia: Massimiliano Pantucci

Montaggio: Federica Ravera, Paolo Cottignola - supervisione

Collaborazione alla regia: Giacomo Gatti

Altri titoli:

Wine's Rocks

Durata: 54

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: PROVINCIA DI SONDRIO, BANCA POPOLARE DI SONDRIO, FONDAZIONE CARIPLO, IN COLLABORAZIONE CON EXECUTIVE PRODUCTION IPOTESI CINEMA, PROVINEA ONLUS

Distribuzione: DVD: EDIZIONI CINETECA DI BOLOGNA (2011)

NOTE
- PRODUTTORE ESECUTIVO: ELISABETTA OLMI.

- REALIZZATO CON IL CONCORSO DI: FONDAZIONE PROVALTELLINA, FONDAZIONE DOTT. PIERO FOJANINI DI STUDI SUPERIORI, BIBLIOTECA "LUIGI CREDARO" - SONDRIO, CONSORZIO TUTELA VINI DI VALTELLINA, FONDAZIONE GRUPPO CREDITO VALTELLINESE, CONSORZIO DEI COMUNI DEL BACINO IMBRIFERO MONTANO DELL'ADDA, UNIONE DEL COMMERCIO, DEL TURISMO E DEI SERVIZI DELLA PROVINCIA DI SONDRIO, COLDIRETTI SONDRIO.

- VOCI: BRUNO ALESSANDRO (MARIO SOLDATI), ROBERTO STOCCHI (PIETRO LIGARI), ALBERTO ANGRISANO (CONDUTTORE)

- EVENTO SPECIALE ALLA IV EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2009) NELLA SEZIONE 'L'ALTRO CINEMA EXTRA'.
CRITICA
"'Ci sono cinque buoni motivi per bere: l'arrivo di un amico, la bontà del vino, la sete presente e quella che verrà, e qualunque altro'. Lo dice Oddone Colonna, papa Martino V, e con questa citazione Ermanno Olmi conclude 'Rupi del vino'. (...) Le stagioni scandiscono le fasi degli innesti, c'è il tempo dell'attesa quando le piante riposano e quello dell'attività, la cura delle viti, poi la raccolta dei grappoli, infine il vino. Abbiamo forse semplificato questa narrazione che ha nel suo ripetersi un senso rituale a cui si mescolano le voci dei due testi e le immagini di un presente che sembra ancora arcaico. Quasi stride l'accostamento dell'elicottero che porta su la terra per il nuovo terrazzamento e quei lembi di periferia cittadina, Sondrio, che finisce sul confine della campagna. Poco importa se poi questa immagine della Valtellina risponda a quella attuale, non è la cosa che più sembra interessare Olmi. Il suo sguardo si sofferma infatti sulla sacralità che c'è in questo fare, sono molto belle le riprese degli uomini a lavoro sulle terrazze, Olmi sa come pochi filmare il gesto del lavoro in campagna che è l'espressione di una conoscenza millenaria. È lì e senza retorica della nostalgia, che prova ad arrivare la sua telecamera, e questo film, ritratto di un mondo narrato con la grazia del presente come memoria necessaria." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 20 ottobre 2009)