QUANDO LE DONNE SI CHIAMAVANO MADONNE

ITALIA 1972
Tre giovani, Tazio, Gisippo e Ruberto, vanno a Prato per assistere al processo per adulterio celebrato contro madonna Giulia, moglie di Romildo, sorpresa dal marito in compagnia del baldo Marcuzio. Mentre, udita la difesa della donna, che ha invocato a propria discolpa l'insufficiente capacità amatoria di Romildo, il magistrato Cecco decide di accertare, in un pubblico confronto con Marcuzio, se ciò sia vero, i tre ragazzi, preso alloggio in casa di Quinto Fulvio, zio di Ruberto, si prodigano a conquistare tre belle giovani: Peronella, figlia di Quinto; Francesca, nipote di frà Mariaccio; Lucia, figlia di un prete. Riuscito Tazio, con la complicità di una governante, a giacersi con Peronella, Ruberto si vede costretto, per possedere Francesca, a eludere la sorveglianza del frate suo zio travestendosi da donna incinta, mentre Gisippo, indossate egli pure vesti femminili, per vincere la diffidenza di Lucia, che ha paura degli uomini, riesce a guarire la ragazza dai suoi timori. Vittoria piena per loro, dunque, e per madonna Giulia, di cui lo stesso don Cecco, dopo averla assolta, finisce per goderne i favori.
SCHEDA FILM

Regia: Aldo Grimaldi

Attori: Francesca Benedetti, Peter Berling, Antonia Brancati, Vittorio Caprioli, Edwige Fenech, Jurgen Drews, Carlo De Mejo, Mario Carotenuto, Stefania Careddu, Paolo Turco, Don Backy

Soggetto: Aldo Grimaldi

Sceneggiatura: Giovanni Grimaldi

Fotografia: Angelo Lotti

Musiche: Giorgio Gaslini

Montaggio: Daniele Alabiso

Durata: 94

Colore: C

Genere: EROTICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Produzione: PRINCEPS TRANSEUROPA ERKA

Distribuzione: LIF

CRITICA
Seguendo la corrente deteriore moda, e privo di fantasia e di vivace intelligenza, questo miscuglio di racconti diversi, intersecantisi, tenta di fare spettacolo sciorinando senza decenza e senza pause la solita materia da avanspettacolo di quarto ordine o da libello pornografico. (Segnalazioni Cinematografiche).