Predators

USA 2010
Una eterogenea compagine sbarcata sul pianeta dove vivono i Predator scopre orrori indicibili: l'astro è infatti una vera e propria riserva di caccia in cui vengono deportati esseri umani prelevati dalla Terra...
SCHEDA FILM

Regia: Nimród Antal

Attori: Adrien Brody - Royce, Alice Braga - Isabelle, Topher Grace - Edwin, Danny Trejo - Cuchillo, Laurence Fishburne - Roland, Walton Goggins - Stans, Oleg Taktarov - Nikolai, Mahershala Ali - Mombasa, Louis Ozawa Changchien - Hanzo

Soggetto: Jim Thomas - personaggi, John Thomas - personaggi

Sceneggiatura: Alex Litvak, Michael Finch

Fotografia: Gyula Pados

Musiche: John Debney

Montaggio: Armen Minasian

Scenografia: Steve Joyner, Caylah Eddleblute

Durata: 117

Colore: C

Genere: THRILLER FANTASCIENZA

Specifiche tecniche: PANAVISION GENESIS, HDCAM, HDTV, 35 MM (1:2.35)

Produzione: ELIZABETH AVELLAN, ROBERT RODRIGUEZ PER TROUBLEMAKER STUDIOS, TWENTIETH CENTURY FOX FILM CORPORATION

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA

Data uscita: 2010-07-14

TRAILER
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 30 DICEMBRE 2010 HA ELIMINATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Che gran pasticcio. Un minestrone di fantascienza intinto nel giallo e nell'horror. Che non aggiunge niente, ma proprio niente, all' infinita sfilza di film(acci) ambientati su pianeti sconosciuti. All'inizio sembra di essere in una giungla dell'Amazzonia o su un'isola sperduta tipo 'Lost', e come qualità, davvero infima, ci siamo. La parentela però finisce presto, anche perché, a differenza del più ridicolo telefilm di ogni tempo, qui qualcosa succede. Per esempio che otto tipi sconosciuti tra loro si ritrovino paracaduti in un luogo misterioso e ostile. C'è l'evidente protagonista Adrien Brody, con una decina di muscoli in più, la bella (si fa per dire) di turno, la nipote d'arte Alice Braga, e poi scendendo di ruolo, un manovale del narcotraffico, un mafioso giapponese, un ribelle della Sierra Leone, un mercenario russo, un ricercato dell'Fbi. Ottavo, ma non ultimo, il giovane medico dal viso d'angelo Topher Grace. (...) Uno zoo rubato, senza alcuna fantasia, a precedenti boiate del genere. L'umorismo involontario fa capolino a ogni istante, come quando uno del gruppo, dopo aver sparato con la mitraglietta più colpi che in tutta la Guerra di Secessione, esclama: 'Non dobbiamo sprecare munizioni'." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 16 luglio 2010)

"Un mostro cacciato da mostri travestiti da buoni, caduto sul nostro pianeta con la sua faccia rivoltante e i rasta. Già, perché a un certo cinema americano piace andarci giù di metafora gretta, e allora quei capelli così come l'ambientazione avevano un significato anche sociale e politico. In fondo McTiernan, grande regista d'azione che di lì a poco avrebbe raggiunto il culmine con 'Die Hard', non è mai andato troppo per il sottile: a guerra fredda in corso la sua 'trappola di cristallo' era innescata da terroristi russi. Adesso, però cambia tutto. Per raccontarci sempre, però, che i predatori umani possono divenire delle vittime, che l'istinto di caccia è un residuo selvaggio solo acuito dal progresso e che può essere annichilito solo da un potere superiore, quasi mitologico, meglio se alieno. E così, francamente, si fa fatica a capire cosa sia cambiato dalla preistoria al 2000, se non l'ipocrisia di giustificare gli omicidi con spiegazioni di comodo. Di certo Nimrod Antal, già autore del geniale film ungherese 'Control' non si sarà scervellato sui massimi sistemi, ma ha comunque fatto il suo lavoro in maniera più che soddisfacente. Rovescia, col produttore Robert Rodriguez (qui con i suoi Troublemaker Studios), l'ottica e mette insieme avanzi di galera, mercenari, soldati scelti e un medico per sbatterli su un altro pianeta. Dove ci sono dei 'Predators', che agiscono in uno striminzito ma efficacissimo branco. E a chi ci vuol vedere un accenno provocatorio alle guerre moderne di esportazione democratica non lo prenderemo per pazzo. La sorpresa vera, però, di questo film 'coatto' e dal ritmo sostenuto, è il protagonista. Adrien Brody, qui palestrato e non anoressico come ne 'Il pianista' di Polanski. Se la cava bene con armi di grosso calibro e battute (s)cult, non snobba la sfida, forse alcune volte eccede, ma mostra un eclettismo invidiabile. Certo, di sicuro questa volta non vincerà l'Oscar, né il film rimarrà nella storia del cinema, ma di sicuro in questa torrida estate saprà intrattenere e divertire gli appassionati del genere. E in questo periodo in cui le major spesso non rispettano il minimo sindacale di qualità quando si tratta di fare cassa, rischia di essere anche una piccola rarità." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 16 luglio 2010)

"Non fosse per gli effetti speciali aggiornati al Duemila, 'Predators' potrebbe essere un fantascientifico degli Anni '50: un onesto B movie, con un interprete inusuale per tal tipo di cinema, ovvero li pianista polanskiano Adrien Brody. Si parte in piena azione, d'altronde uno dei produttori è Robert Rodriguez, autore anche del soggetto che rovescia la situazione del 'Predator' originario del 1987 (...). E' un consolidato meccanismo di suspense e di solito funziona: sempre che, come nel caso, il regista abbia una certa mano e resti incollato alla pura azione senza pretendere chissà che cos'altro." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 16 luglio 2010)