Paris Blues

USA 1961
Rahm Bowen, giovane esecutore e compositore americano di musica jazz, viene a cercare ispirazione e fortuna a Parigi. Ad accompagnarlo in quest'avventura c'è Eddie, un musicista nero che ha lasciato l'America per sentirsi libero in un paese dove le questioni razziali non esistono. Durante la loro disordinata vita parigina, i due incontrano due turiste americane: una bianca, Lilian, ed una di colore, Connie. L'interesse dei due musicisti si accentra sulla stessa ragazza, Connie, che l'affinità razziale porta verso Eddie, uomo dai più modesti talenti artistici, ma più ricco di sentimento. L'amore e le esortazioni di Connie spingeranno Eddie a tornare coraggiosamente in patria. Rahm, invece, resterà a Parigi.
SCHEDA FILM

Regia: Martin Ritt

Attori: Paul Newman - Ram Bowen, Joanne Woodward - Lilian Corning, Sidney Poitier - Eddie Cook, Louis Armstrong - Wild Man Moore, Diahann Carroll - Connie Lampson, Barbara Laage - Marie Seoul, André Luguet - Rene Bernard, Marie Versini - Nicole, Moustache - Batterista, Aaron Bridgers - Pianista, Guy Pederson - Contrabasso, Serge Reggiani - Michel Duvigne, Roger Blin - Chitarrista gitano (non accreditato, Hélène Dieudonné - Ragazza del Bistrot (non accreditata, Niko - Ricardo (non accreditato

Soggetto: Harold Flender - romanzo

Sceneggiatura: Lulla Adler - adattamento, Walter Bernstein, Irene Kamp, Jack Sher

Fotografia: Christian Matras

Musiche: Duke Ellington, Cat Anderson

Montaggio: Roger Dwyre

Scenografia: Alexandre Trauner

Durata: 95

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.66)

Tratto da: romanzo omonimo di Harold Flender

Produzione: DIANE PRODUCTIONS, JASON FILMS, MONICA CORP., MONMOUTH, PENNEBAKER PRODUCTIONS

Distribuzione: DEAR

NOTE
- CANDIDATO ALL'OSCAR 1962 PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA.
CRITICA
"Nonostante i grossi nomi del cast ed i sostanziosi conflitti psicologici e razziali adombrati all'inizio della storia, il film s'avvia ben presto sul binario d'una comoda ovvietà, la cui fondamentale fragilità è solo in parte riscattata dal ricorso a consueti espedienti spettacolari e ad abbondanti razioni di buona musica jazz". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 51, 1962)