Nottetempo

3/5
ITALIA 2014
Matteo è un poliziotto e un giocatore di rugby; Assia è una ragazza alla ricerca del vero amore; Enrico è un cabarettista che non riesce più a far ridere. Le vicende di questi tre personaggi si incroceranno sullo sfondo di un grave incidente e, in una corsa contro il tempo attraverso l'Italia, si inseguiranno alla ricerca di una vendetta e dell'amore...
SCHEDA FILM

Regia: Francesco Prisco

Attori: Giorgio Pasotti - Matteo, Nina Torresi - Assia, Gianfelice Imparato - Enrico, Esther Elisha - Lidia, Antonio Milo - Damiano, Samuel Colungi - Rocco, Valeria Milillo - Giada

Soggetto: Annamaria Morelli, Francesco Prisco, Gualtiero Rosella

Sceneggiatura: Annamaria Morelli, Francesco Prisco, Gualtiero Rosella

Fotografia: Francesco Di Giacomo

Musiche: Valerio Camporini Faggioni

Montaggio: Lorenzo Peluso

Scenografia: Carmine Guarino

Costumi: Loredana Buscemi

Suono: Daniele Maraniello

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: ANNAMARIA MORELLI, AMEDEO BACIGALUPO E ALESSANDRO CANNAVALE PER ELSINORE FILM, NUVOLA FILM E RUN COMUNICAZIONE

Distribuzione: VIDEA (2014)

Data uscita: 2014-04-03

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON A.MI.CA. PRODUCTION; IN ASSOCIAZIONE CON OPTIMA ITALIA; CON IL CONTRIBUTO DI BLS BUSINESS LOCATION SÜDTIROL - ALTO ADIGE, CON IL SOSTEGNO DEL MIBACT-DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA.

- GIORGIO PASOTTI È STATO CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2014 COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (ANCHE PER "SAPORE DI TE" E "UN MATRIMONIO DA FAVOLA" DI CARLO VANZINA).
CRITICA
"È una piacevole sorpresa 'Nottetempo', opera prima del napoletano Francesco Prisco che, reduce dal successo di alcuni cortometraggi, schiva le trappole del solipsismo (spesso ricattatorio) d'autore e tenta la classica e pertanto ardua chance del noir. Girato con insolita perizia, prodotto con evidente passione e interpretato al meglio dal protagonista e sempre più convincente Giorgio Pasotti e dall'altrettanto autorevole Gianfelice Imparato, il film insegue una serie d'incontri, coincidenze, agnizioni, memorie perdute e promesse di vendette svariando non solo su luoghi distanti geograficamente, ma anche su sfumature psicologiche non conciliate. (...) Pur non avendo a disposizione il budget adeguato per sviluppare nei minimi dettagli di durata e location le tre psicologie portanti, Prisco sa fare di necessità virtù, finendo addirittura con l'accrescere l'aspro fascino del film con una qualità di sintesi sconosciuta a molti progetti similari. Anche il fatto che gli antieroi non abbiano probabilmente usufruito di un approfondimento di sceneggiatura, si risolve in vantaggio perché in questo modo è più facile per 'Nottetempo' uscire dagli stretti canoni del giallo per acquisire in scioltezza una discreta credibilità a raggio universale. Sarebbe sciocco e poco proficuo, va da sé, sovradimensionare il peso, per così dire, artistico di un piccolo film che si limita ad alludere al disagio esistenziale che dilaga nelle zone oscure della contemporaneità. Ma sulla buona predisposizione del regista a uscire dal ghetto degli esordienti pretenziosi saremmo pronti a giurare." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 3 aprile 2014)

"Esordio curioso assai, questo di Francesco Prisco, 38enne di Frattamaggfore (provincia di Napoli) fin qui regista di cortometraggi e spot pubblicitari. Mescola svariati generi e 'pilucca' suggestioni qua e là, ma alla fine trova una compattezza di stile che permette di passar sopra anche a trovate un po' forzate (le visioni che i personaggi hanno di tanto in tanto: sogni, ricordi, desideri, déjà vu, premonizioni? Un po' tutte queste cose insieme). Prisco infila nel tessuto narrativo, al 99% realistico, momenti onirici difficilissimi da controllare. Ma alla fine ci riesce, ed è quasi un miracolo. 'Nottetempo' inizia in modo simile al 'Dolce domani', film di Atom Egoyan. Un pullman di linea esce di strada e si incendia. Muoiono tutti i passeggeri, tranne una ragazza salvata da un agente della stradale. (...) 'Nottetempo' assomiglia non poco a 'Le catene della colpa', splendido noir hollywoodiano con Robert Mitchum ambientato, anch'esso, in alta montagna. Qui, però, i personaggi non sono ex gangsters ma portano con sé solo dolore, rimorsi e voglie matte. Dal noir si passa quindi al mélo, genere più facilmente ricreabile. Tutti bravi gli attori (Pasotti, Elisha, Torresi) con la solita menzione speciale per Gianfelice Imparato, il 'sottomarino' di 'Gomorra', attore fantastico di cui il cinema italiano tende troppo a dimenticarsi." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 3 aprile 2014)

"Déjà-vu, ellissi e ribaltamenti spazio temporali e 'nulla è come sembra' in quest'opera prima ambiziosa dal carattere più nero che noir, in cui il protagonista Pasotti rivela la sua anima oscura. Prisco poteva incidere meglio, ma almeno c'ha provato." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 3 aprile 2014)

"È folgorato da una foto sul pullman precipitato nella notte l'agente della stradale Matteo. Così dopo aver messo in salvo la malconcia Assia, unica superstite nell'incidente, inforca la moto e corre da Napoli a Bolzano. Dove convergono anche la ragazza, fuggita dall'ospedale, e il maturo cabarettista in disgrazia Enrico. Che cosa unisce i tre? Boh. Fra i troppi dubbi irrisolti, ne emerge uno: chi ha dato la patente di musicista all'autore della micidiale colonna sonora?" (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 3 aprile 2014)