Non essere cattivo

- Regia:
- Attori: - Cesare, - Vittorio, - Vivana, - Linda, - Brutto, - Grasso, - Lungo, - Corto, - Smandrappata, - Smandrappata, - Smandrappata, - Madre di Cesare, - Debora, - Lenzetta, - Mario, - Samanta, - Prete, - Tommasino, - Padrone del bar, - Donna Molto Bella
- Sceneggiatura: Claudio Caligari, Giordano Meacci, Francesca Serafini
- Fotografia: Maurizio Calvesi
- Musiche: Paolo Vivaldi, Alessandro Sartini - (collaborazione), Cristiano Balducci - (musiche di repertorio) - Canzoni: "A cuor leggero" (musica e testo di Riccardo Sinigallia); "Be My Lover" (prodotta da Fernando Alba e Simone Gianlorenzi) è cantata da Gianna Chillà e Hyst.
- Montaggio: Mauro Bonanni
- Scenografia: Giada Calabria
- Costumi: Chiara Ferrantini
- Suono: Angelo Bonanni - (presa diretta)
-
Altri titoli:
Don't Be Bad
- Durata: 100'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: PAOLO BOGNA, SIMONE ISOLA, VALERIO MASTANDREA PER KIMERAFILM CON RAI CINEMA E PIETRO VALSECCHI PER TAODUE FILM, IN COLLABORAZIONE CON LEONE FILMS GORUP
- Distribuzione: GOOD FILMS
- Data uscita 8 Settembre 2015
TRAILER
RECENSIONE
La rotonda di Ostia, “il gelatino”. Claudio Caligari ci riporta sin da subito lì dov’era iniziato tutto, nel 1983, con Amore tossico. Stavolta è il 1995, il gelato lo sta mangiando Vittorio (Alessandro Borghi), a farglielo “pesare” è l’amico di una vita, Cesare (Luca Marinelli). Vittorio però, a differenza dei predecessori Enzo e Ciopper, ha già “svòrtato”: non è più tempo di eroina, siamo in un’altra epoca, quella dello sballo sintetico (pasticche) e della sniffata compulsiva.
Figli della strada, i due conoscono solo un modus vivendi, fatto di notti in discoteca, macchine potenti, alcool, spaccio di cocaina… Fino a quando Vittorio non incontra Linda (Roberta Mattei), madre single, e decide di cambiare vita. Inizia a lavorare come operaio e prova a coinvolgere anche Cesare, che adesso frequenta l’ex dell’amico (Silvia D’Amico) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ma il richiamo della strada, per lui, avrà di nuovo la meglio sui buoni propositi.
Terzo lungometraggio di Claudio Caligari in 32 anni di carriera, Non essere cattivo (scritto insieme a Giordano Meacci e Francesca Serafini) vede il ritorno dietro la macchina da presa del regista diciassette anni dopo L’odore della notte, capolavoro del 1998 interpretato da Valerio Mastandrea. E proprio grazie agli sforzi di quest’ultimo (qui in veste di produttore) il nuovo film di Caligari – già molto malato, poi deceduto a lavorazione ultimata, prima della post-produzione – ha visto la luce.
Imperfetto e bellissimo, Non essere cattivo (facile a dirsi, più difficile riuscirci in certi angoli di mondo) rappresenta la giusta sintesi, l’ideale via di mezzo tra Amore tossico e L’odore della notte: la solita “urgenza” di voler raccontare attraverso una “piccola” storia il cuore di un periodo, e di un contesto, ancora una volta grazie ad una direzione degli attori impeccabile. Il motore di tutto, in fondo, è proprio lì, nell’incredibile prova di Marinelli e Borghi, nell’alchimia di un legame che squarcia lo schermo con violenza.
Dopo la “ròta” degli anni ’80 (Amore tossico) e le azioni criminali “di rivalsa” del poliziotto borgataro de L’odore della notte (ambientato tra la fine dei ’70 e l’inizio degli ’80) Caligari si concentra su altre ossessioni, ci riporta a metà anni ’90 anche per ricordarci come iniziò ad insinuarsi il degrado “sintetico”, l’allucinazione di una “bella vita” da poter raggiungere col minor sforzo possibile: “Ma che è? N’epidemia de lavoro?!?” tuona il Brutto (Alessandro Bernardini) quando vede tornare dal cantiere Vittorio e Cesare.
Protagonisti assoluti, certo, ma contornati da uno stuolo di comprimari che riportano finalmente i “caratteristi” al centro di un film italiano: il grande merito di Caligari è anche questo. Sospeso in una narrazione che può sembrare senza tempo, regista con cui il cinema italiano ha più di qualche debito.
E che termina la propria corsa lì dove era iniziata, a Venezia, quando nel 1983 Amore tossico venne premiato come migliore opera prima. Fuori concorso, e da un certo punto di vista è forse giusto anche così: fuoriserie, non catalogabile. Maestro.
NOTE
- PRODUTTORE ASSOCIATO: PIETRO VALSECCHI.
- PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2015), HA OTTENUTO: PREMIO FRANCESCO PASINETTI, PREMIO PASINETTI AL MIGLIORE ATTORE (LUCA MARINELLI), PREMIO FEDIC, PREMIO GILLO PONTECORVO-ARCOBALENO LATINO, PREMIO SCHERMI DI QUALITÀ-CARLO MAZZACURATI, PREMIO ASSOMUSICA "HO VISTO UNA CANZONE" (AL BRANO "A CUOR LEGGERO" DI RICCARDO SINIGALLIA), PREMIO DI CRITICA SOCIALE "SORRISO DIVERSO VENEZIA 2015" COME MIGLIOR FILM ITALIANO, PREMIO NUOVOIMAIE TALENT AWARD AL MIGLIOR ATTORE ITALIANO ESORDIENTE (ALESSANDRO BORGHI).
- DAVID DI DONATELO 2016 PER MIGLIORE FONICO DI PRESA DIRETTA. ERA CANDIDATO ANCHE PER: MIGLIOR FILM, REGISTA, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE, ATTORE PROTAGONISTA (ALESSANDRO BORGHI, CANDIDATO ANCHE COME MIGLIOR NON PROTAGONISTA PER "SUBURRA" DI STEFANO SOLLIMA, E LUCA MARINELLI, CANDIDATO ANCHE COME MIGLIOR NON PROTAGONISTA PER "LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT" DI GABRIELE MAINETTI), ATTRICE NON PROTAGONISTA (ELISABETTA DE VITO), AUTORE DELLA FOTOGRAFIA, MUSICISTA, CANZONE ORIGINALE ("A CUOR LEGGERO"), SCENOGRAFO, COSTUMISTA, TRUCCATORE (LIDIA MINÌ), ACCONCIATORE (SHARIM SABATINI) E DAVID GIOVANI.
- FILM DELL'ANNO 2016 DEI NASTRI D'ARGENTO.
- CANDIDATO AL GLOBO D'ORO 2016 COME MIGLIOR FILM.
- NASTRI D'ARGENTO 2016: NASTRO DELL'ANNO, MIGLIOR PRODUTTORE (PIETRO VALSECCHI È STATO PREMIATO ANCHE PER "QUO VADO?" E "CHIAMATEMI FRANCESCO"), FOTOGRAFIA (MAURIZIO CALVESI È STATO PREMIATO ANCHE PER "LE CONFESSIONI" DI ROBERTO ANDÒ, SONORO IN PRESA DIRETTA, PREMIO 'GRAZIELLA BONACCHI' AD ALESSANDRO BORGHI COME ATTORE RIVELAZIONE DELL'ANNO (ANCHE PER "SUBURRA" DI STEFANO SOLLIMA), PREMIO NASTRI D'ARGENTO-PERSOL PERSONAGGI DELL'ANNO AD ALESSANDRO BORGHI E LUCA MARINELLI. ERA CANDIDATO ANCHE PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE ("A CUOR LEGGERO").