NIENTE BACI SULLA BOCCA

J'EMBRASSE PAS

FRANCIA 1992
Stanco di vivere fra le mucche sui Pirenei, il giovane Pierrot lascia i genitori e va a cercarsi un lavoro a Parigi. Anche se aspira a diventare un attore (per cui si iscrive a un corso di recitazione), deve contentarsi di lavare stoviglie in un ospedale. Là lo ha presentato Evelyne, una infermiera zitella che gli affitta una camera e, pur pruriginosa e tutta tremori quale è finisce con il concedersi al giovane. Ma Pierrot è insofferente e ben presto si allontana: un altro sguattero, che per denaro si prostituisce, lo porta una sera a cena da Romain, un intellettuale omosessuale. Poiché l'ospedale lo ha licenziato, Pierrot per sopravvivere frequenta la notte un viale parigino che brulica di omosessuali, ma lui che non è né si sente omosessuale resiste agli inviti dei "clienti". Disperato si decide ad accettare l'invito di un viaggio a Siviglia con Romain, che laggiù deve fare un'intervista televisiva sulla omosessualità. Curiosamente, però, mai Romain fa delle avance al giovane (che, a quanto afferma, egli vuole solo conoscere ed aiutare). Tuttavia Pierrot lascia Romain e torna a Parigi, dove incontra Serge, il fratello militare in licenza: da cui scrive ogni tanto alla madre lettere banali e menzognere. Anche le sue vaghe aspirazioni a far l'attore fanno naufragio alla prima prova, ormai è il denaro che lo attira e accetta le proposte sessuali di uno sconosciuto. Fermato dalla polizia nel corso di una retata, Pierrot ritrova al commissariato di Polizia Ingrid, giovanissima prostituta tempo prima appena intravista in un bar, la quale è perseguitata dal suo "protettore". Rilasciati, i due passano un po' di tempo sulla Senna e poi si rifugiano in un albergo, dove però Pierrot si dimostra impotente. Irritato, una notte egli va a cercare Ingrid sulla strada dove lei si offre ai passanti e chiede al "protettore" di averla per 4000 franchi, ma l'altro rifiuta. Dopo aver dichiarato a Romain che si trova innamorato di Ingrid e che ormai anche lui si prostituisce, Pierrot viene sequestrato da due picchiatori, portato in automobile dal "protettore" in un luogo appartato e da costui violentato ed umiliato alla presenza della sbigottita Ingrid. Poi Pierrot si arruola volontario fra i paracadutisti: pensa che un po' d'ordine e di disciplina dovrebbero giovargli. A fine ferma egli torna a Parigi, dove ora conta di cavarsela molto meglio senza lavare i piatti e senza gli isterismi di zitelle vogliose, ma prostituendosi solo per denaro.
SCHEDA FILM

Regia: André Téchiné

Attori: Philippe Noiret - Romain, Emmanuelle Béart - Ingrid, Manuel Blanc - Pierrot, Hélène Vincent - Evelyne, Christophe Bernard - Le Mac, Paulette Bouvet - Madre Di Evelyne, Michèle Moretti - Prof. D'Arte Drammatica, Raphaëline Goupilleau - Mireille, Yvan Desni - Dimitri, Roschdy Zem - Said, Jean-Christophe Bouvet - Un Cliente

Soggetto: Jacques Nolot

Sceneggiatura: André Téchiné, Michel Grisolia, Jacques Nolot

Fotografia: Thierry Arbogast

Musiche: Philippe Sarde

Montaggio: Edith Vassard, Claudine Merlin

Scenografia: Vincent Mateu-Ferreur

Costumi: Claire Fraisse

Durata: 112

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI

Produzione: PRESIDENT FILMS, BAC FILMS, SALOME', CINE' CINQ, PARIS, GRUPPO BEMA, ROMA

Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI (1992) - MANZOTTI HOME VIDEO, RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE)

CRITICA
"Storia della diseducazione metropolitana d'un ragazzo contadino bello, film molto intelligente, appassionante, ben fatto: e ben recitato non soltanto da attori stimati come Philippe Noiret, Hélène Vincent, Emmanuelle Béart, ma anche dal debuttante protagonista Manuel Blanc. Il ragazzo lascia la sua casa nei Pirenei, arriva a Parigi per fare l'attore ma soprattutto per sottrarsi alla brutalità e alla solitudine del luogo e della famiglia; alla fine anticipa il servizio militare scegliendo il corpo dei paracadutisti 'per imparare a saltare nel vuoto', deciso a tornare poi a Parigi, 'ma la prossima volta sarà diverso'." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 maggio 1992)

"Sembra una cronaca fitta di argomenti sgradevoli, e difatti non ne manca nessuno, ma André Téchiné, uno dei registi più fini del cinema francese (si ricordi almeno 'Rendez-vous', con Juliette Binoche e Lambert Wilson), è riuscito a rappresentarla perfino con tatto, dicendo tutto ma dicendolo sempre con modi delicati, anche nei passaggi più aspri. (…) Da lodare anche tutti gli interpreti: intanto l'esordiente Manuel Blanc che ci dà del protagonista un ritratto ora duro ora patetico, sempre all'insegna, anche nelle sconfitte, di una risentita rivolta, Emmanuelle Béart, lontanissima dalla Belle Noiseuse, ma egualmente coinvolgente nel disegno della passeggiatrice, Philippe Noiret, un omosessuale riflessivo e mai caratterizzato che riesce a non scivolare troppo nel fango che lo circonda. Una delle cifre del film: l'errore espresso con voluto distacco." ('Il Tempo', 14 Giugno 1992)

"André Techiné, regista francese della generazione di mezzo, pressoché sconosciuto in Italia ('Rendezvous', premio per la miglior regia a Cannes '85, è stata l'unica pellicola ad essere distribuita nelle sale) firma uno dei suoi film più personali. Grande estimatore del melodramma e, dunque d'ogni possibile sfumatura del sentimento, Techiné mette in scena un apologo a forti connotazioni morali, letterarie (la lunga tradizione naturalista da Balzac a Maupassant) e sessuali, con una tecnica cinematografica che ricorda (e non poco) i 'Kammerspiel' cari a Fassbinder. (…)
'Niente baci sulla bocca' parla agli spiriti liberi, sparla delle convenzioni, seduce e pietrifica gli sguardi, si rende sgradevole, agghiacciante, dolce insolente come le ambizioni sbagliate d'un romanzo d'altri tempi. E invece - suggerisce Techiné - non sono altro che tempi nostri, tempi che ci appartengono." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 21 giugno 1992)