Mi chiamo Maya

2/5
Approccio generoso ma fragile, a metà tra indagine e denuncia appena accennata

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FRANCIA 2015
In seguito ad un tragico evento, Niki, 16 anni, decide di fuggire dalla casa famiglia cui è stata affidata, portando con se la sorellina Alice di soli 8 anni. Insieme affrontano un viaggio alla ricerca di un'utopica libertà, attraverso la Roma conosciuta e quella sconosciuta, incontrando persone molto diverse tra loro: punk, artisti di strada, cubiste...Una "traversata iniziatica" che, tra mille difficoltà, traghetterà Niki e Alice verso una nuova vita...
SCHEDA FILM

Regia: Tommaso Agnese

Attori: Matilda Lutz - Niki, Melissa Monti - Alice, Carlotta Natoli - Lena, Valeria Solarino - Cecilia Fornari, Giovanni Anzaldo - Marc Bresson

Sceneggiatura: Tommaso Agnese, Massimo Bavastro

Fotografia: Davide Manca

Musiche: Giorgio Giampà

Montaggio: Marco Careri

Scenografia: Pasquale Tricoci

Costumi: Silvana Turchi

Suono: Sandro Host

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MAGDA FILM CON RAI CINEMA, IN COPRODUZIONE CON EMC PRODUCTIONS

Distribuzione: RED POST PRODUCTION

Data uscita: 2015-05-07

TRAILER
NOTE
- FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE CON CONTRIBUTO ECONOMICO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA.
CRITICA
"Ormai non c'è film italiano senza una scena dove i personaggi cantano in auto. Di solito porta jella; e ciò non è mai stato più vero che per questa opera prima piena di buone intenzioni. (...) Apprendiamo che il film è ispirato a una ricerca sociologica sugli adolescenti delle grandi città; e non è una buona notizia, perché qui i giovanissimi sono perlopiù stupidi, vacui, un po' debosciati (meglio gli emarginati, ma neanche tanto...). In complesso non malvagio, nell'ultima parte 'Mi chiamo Maya' cede alla retorica: vedi la fanciulla che, come tutti i piccoli fuggitivi dopo l'Antoine Doinel di Truffaut, va a vedere il mare; o il cavallo, simbolo di libertà che fa un po' bagnoschiuma." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 7 maggio 2015)

"Nascosta dietro un paio di grandi occhiali, capelli raccolti, piglio severo, ma partecipe, da assistente sociale alle prese con due ragazzine infelici e irrequiete, Valeria Solarino ricorre, nel primo lungometraggio di Tommaso Agnese (...), a una corda recitativa che le è congeniale." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 7 maggio 2015)

"Malinconico viaggio nell'adolescenza abbandonata, psicologicamente ben delineato dall'esordiente Tommaso Agnese. (...) Brave le due giovanissime protagoniste, ben descritto l'amore che le legava alla mamma e la tenerezza che le unisce." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 maggio 2015)