Memento

USA 2000
Un macabro omicidio scorre al contrario sullo schermo. Inizia un thriller i cui momenti iniziali scorrono a rovescio. Metafora del tempo della vita nel viaggio mentale di una persona che ha perso la memoria. Una vita fatta di fotografie, tabelle, appunti e tatuaggi attraverso i quali quest'uomo cerca di ricostruire la propria identità.

TRAMA LUNGA
Leonard Shelby indossa abiti molto costosi, guida una jaguar berlina, ma vive in un anonimo alberghetto pagando i conti con grossi rotoli di contanti. La sua unica preoccupazione è quella di rintracciare e punire l'uomo che ha violentato e ucciso sua moglie. L'impresa è resa difficile dal fatto che Leonard soffre di una rara malattia: una incurabile forma di perdita della memoria. Nonostante sia in grado di ricordare dettagli della propria vita prima di quel fatto, Leonard non ricorda invece niente di ciò che è accaduto quindici minuti prima. Per evitare questo inconveniente, Leonard ha pensato di tenere a mente quello che dice e quello che fa attraverso fotografie, cartelline, tabelle, tatuaggi e altre consuetudini che rimpiazzano la memoria e gli permettono di fissare spazio e tempo delle azioni. Ecco allora Leonard entrare in contatto con Natalie, una donna incontrata in un bar, e poi con Teddy, che dice di volerlo aiutare. Ma una soluzione per Leonard è impossibile: ogni suo gesto lo conduce infatti a ritroso, e Teddy gli dice: "Ti sei creato un puzzle che non puoi risolvere".
SCHEDA FILM

Regia: Christopher Nolan

Attori: Guy Pearce - Leonard Shelby, Carrie-Anne Moss - Natalie, Joe Pantoliano - Teddy Gammell, Mark Boone Junior - Burt, Harriet Sansom Harris - Sig.ra Jankis, Jorja Fox - Catherine Shelby, Kimberly Campbell - Blonde, Larry Holden - Jimmy, Callum Keith Rennie - Dodd, Marianne Muellerleile - Tatuatrice, Russ Fega - Cameriere, Stephen Tobolowsky - Sammy Jankis, Thomas Lennon - Dottore

Soggetto: Jonathan Nolan - racconto

Sceneggiatura: Christopher Nolan

Fotografia: Wally Pfister

Musiche: David Julyan

Montaggio: Dody Dorn

Scenografia: Patti Podesta

Arredamento: Danielle Berman

Costumi: Cindy Evans

Effetti: Andrew Sebok

Durata: 113

Colore: B/N-C

Genere: THRILLER DRAMMATICO GIALLO POLIZIESCO

Specifiche tecniche: PANAVISION PANAFLEX GOLD II, 35 MM (1::2.35)

Tratto da: racconto "Memento Mori" di Jonathan Nolan

Produzione: NEWMARKET CAPITAL GROUP - TEAM TODD - I REMEMBER PRODUCTIONS

Distribuzione: ISTITUTO LUCE - BLU-RAY: WARNER HOME VIDEO (2012)

NOTE
- PRESENTATO ALLA 57^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2000) NELLA SEZIONE "CINEMA DEL PRESENTE".

- PREMIO DELLA CRITICA E PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI DEAUVILLE 2000 (FRANCIA).

- LA SCENEGGIATURA E' STATA PREMIATA AL SUNDANCE FILM FESTIVAL 2000.

- CANDIDATO ALL'OSCAR 2002 PER: MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE E MONTAGGIO.
CRITICA
"Bel noir teso e 'teorico' di Christopher Nolan. Un delitto, una polaroid, l'arma ancora in pugno a Guy Pearce. E uno spaventoso buco di memoria. Perché ha ucciso? Cosa vogliono dire quei promemoria seminati ovunque, persino tatuati sul corpo? Lo scioglimento non è all'altezza, ma la vertigine è assicurata". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 gennaio 2001)

"Ambizioso, intellettuale, 'Memento' sfrutta una narrazione che ricorda il tipico passo all'indietro del gambero. ll protagonista è Leonard, un trentenne che soffre di una rara malattia che non gli consente di trattenere i ricordi in un breve lasso di tempo. L'uomo è alla ricerca dell'assassino della moglie e ogni giorno deve ricostruire quanto è avvenuto o ha scoperto durante il precedente. Foto Polaroid, appunti, tatuaggi, sono i mezzi attraverso cui tenta di costruire una griglia di ricordi, resistente all'ambiguità dell'indagine e alla volatilità della malattia, che gli consenta, forse, di arrivare a una qualche verità. I fratelli Nolan si divertono a colorare di nero un celebre racconto di Oliver Sacks, costringendo lo spettatore a non mollare mai l'attenzione su una costruzione barocca, ricca di flashback e flashforward, di repentini passaggi dal colore al bianco e nero, e a non perdere il senso profondo del noir: chi fa cosa e a chi!" (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 23 gennaio 2001).