MALCOLM X

USA 1992
Nel 1925, in Nebraska negli Stati Uniti, il piccolo nero Malcolm Little, figlio di un pastore protestante, è segnato, fin dal suo primo esistere nella fattoria paterna, dagli antagonismi e dalle violenze presenti nella cittadina di Omaha, dove il padre viene assassinato dagli appartenenti al Ku Klux Klan, che ne incendiano la fattoria. Rimangono in miseria i figlioletti, e la vedova sconvolta finisce in manicomio. Malcolm trascorre l'infanzia in affidamento da una famiglia all'altra. Intelligente e volitivo, viene tuttavia costantemente ammonito a "non mirare troppo in alto", anche dal maestro di scuola, quando ad undici anni il ragazzino esprime il desiderio di diventare avvocato. In tal modo la miseria, i traumi e le frustrazioni accumulate lo rendono facile preda di sfruttatori senza scrupoli, che non esitano ad avviarlo alla criminalità nella stessa New York. Qui Malcolm - che viene chiamato "il Rosso" per la sua capigliatura fulva, oltre che lanosa, che pur vorrebbe modificare per essere meno esposto alle beffe e ai soprusi dei bianchi - s'impone per il suo primato in furti, spaccio di droga e coordinamento della prostituzione, finché finisce in prigione a Charlestown, dove subisce per quasi sette anni le più aspre esperienze delle propria nuova condizione di detenuto-negro. Risultati inutili e controproducenti i tentativi di un prete cattolico di ammansirlo e redimerlo, Malcolm è invece affascinato da un convinto e pacato predicatore dell'Islam, che lo convince a superare i vizi, che gli fa credere prerogativa dei bianchi e autentici "veleni" per un fedele islamico: sigarette, alcool, donne, carne suina. Soprattutto lo persuade a leggere, studiare, impadronirsi della cultura che gli consentirà di tener fronte agli spregevoli bianchi. Malcolm esce dai crudi anni di carcere trasformato. Quando incontra Elijah Muhammad, leader spirituale dell'organizzazione chiamata NOI, Nazione Islamica, ne è attratto irresistibilmente, finendo per considerarlo un essere superiore, da venerare e ubbidire in tutto. Malcolm, dopo aver sposato Betty Shabbazz, un'insegnante nera intelligente e fedele, mette su famiglia, si impegna nel sociale senza risparmio di forze, imponendosi nel NOI fino a superare la popolarità della sua guida spirituale e a suscitarne la gelosia. Successivamente si reca alla Mecca, alla ricerca delle radici più genuine dell'Islam, riuscendo a superare le proprie riserve razziali nei confronti dei bianchi. Ritenuto pericoloso, viene pedinato, fatto segno di sempre più feroci avvertimenti e intimidazioni, finché muore assassinato nel 1965, a trentanove anni.
SCHEDA FILM

Regia: Spike Lee

Attori: Denzel Washington - Malcolm X, Angela Bassett - Betty Shabazz, Spike Lee - Shorty, Kate Vernon - Sophia, Theresa Randle - Laura, Lonette McKee - Louise Little, Laurie Ann Gibson - Skeleton Crew Dancer, Delroy Lindo - West Indian Archie, Albert Hall - Baines, Al Freeman Jr. - Elijah Muh Ammad, Tommy Hollis - Earl Little

Sceneggiatura: Spike Lee, Arnold Perl

Fotografia: Ernest R. Dickerson

Musiche: Terence Blanchard

Montaggio: Barry Alexander Brown

Scenografia: Wynn Thomas

Durata: 210

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Tratto da: AUTOBIOGRAFIA DI "MALCOLM X" A CURA DI ALEX HALEY

Produzione: MARVIN WORTH E SPIKE LEE

Distribuzione: PENTA DISTRIBUZIONE (1993) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO

NOTE
COSTUMI: RUTH CARTER. REVISIONE MINISTERO MARZO 1993
CRITICA
"Il rischio è che, alla fine, pur dopo 3 ore e 21 minuti, lo spettatore si alza ancora con la sua fame, magari infastidito perchè le ultime "portate" non erano proprio di suo gusto. Ma potrebbe essere un bene: lasciargli la voglia di conoscere meglio la vita di questo leader, magari per mettergli voglia di leggere la sua appassionante autobiografia." (Paolo Mereghetti, da Sette de "Il Corriere della Sera")

"E' la storia della vita (durata trentanove anni, finita ventotto anni fa) e della morte per assassinio del leader nero politico e religioso che negli anni sessanta venne considerato predicatore dell'autodifesa dei neri anche violenta ("con ogni mezzo necessario")." (Lietta Tornabuoni, "La Stampa")