Maigret

4/5
Georges Simenon secondo Patrice Leconte, con un grande Gérard Depardieu: crepuscolare, intimo, già un classico

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BELGIO 2022
Maigret indaga sulla morte di una giovane ragazza. Non c'è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla.
Durante le indagini Maigret incontra una delinquente, che somiglia stranamente alla vittima, e risveglia in lui il ricordo di un'altra scomparsa, più antica e più intima...
SCHEDA FILM

Regia: Patrice Leconte

Attori: Gérard Depardieu - Commissario Maigret, Jane Labeste - Betty, Mélanie Bernier - Jeanine Arménieu, Bertrand Poncet - Lapointe, Aurore Clément - Mme Clermont-Valois, André Wilms - Kaplan, Hervé Pierre - Dottor Paul, Clara Antoons - Louise Louvière, Pierre Moure - Laurent Clermont-Valois, Anne Loiret - Madame Maigret

Sceneggiatura: Patrice Leconte, Jérôme Tonnerre

Fotografia: Yves Angelo

Musiche: Bruno Coulais

Montaggio: Joëlle Hache

Scenografia: Loïc Chavanon

Costumi: Annie Perier Bertaux

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO GIALLO

Tratto da: tratto dal romanzo "Maigret e la giovane morta" (Georges Simenon, 1954)

Produzione: PHILIPPE CARCASSONNE PER CINÉ@, JEAN-LOUIS LIVI PER F COMME FILM, SND, SCOPE PICTURES

Distribuzione: ADLER ENTERTAINMENT

Data uscita: 2022-09-15

TRAILER
CRITICA
"Nel film dell' intimista Patrice Leconte, dove delitti e castighi si danno il turno dentro di noi, Maigret è crepuscolare, stanco, non ha neanche voglia della sua pipa e la visione di quella giovane che molti conoscevano bene gli risveglia il ricordo di un' altra ragazza invece entrata in società, mentre tornano anche i personali ricordi della figlia dello scrittore che morì suicida nel '78. Questo caso (...) è un Maigret misura large, che abbandona il classico teorema causa effetto ma osserva il mondo senza speranza e con distacco, come se i giochi fossero fatti. Certo si arriva alla soluzione, che non è difficile, ma tra i 15 film lunghi col personaggio che ha avuto negli anni i volti di Richard, Gabin, Laughton e di Gino Cervi, questo è il più autonomo rispetto al racconto Maigret e la giovane morta del 1954. C'è un po' il piacere studiato di un'operazione di maniera: il jolly è Gérard Depardieu che torna alla sua altezza, personalizzando molto il deluso commissario: ha ragione lui, dopo tanti film sbiaditi, questo è comunque cinema, elegante anche nella apprezzabile durata di 89'." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 settembre 2022)

"Il Maigret di Depardieu è diverso da quello di Gino Cervi. È più riflessivo, tormentato, non può fumare la pipa per un problema ai polmoni. Sembra fragile, anche se molto determinato e pronto a fare sempre la domanda giusta. Leconte mantiene un ritmo quieto, simile a quello dei romanzi. Non ha fretta di svelare l'assassino, semina indizi con intelligenza fino al colpo di scena. Delinea un Maigret umano, empatico, che sviluppa anche un senso di protezione verso una giovane donna che potrebbe essere sua figlia. Un film a suo modo affascinante, pieno d'atmosfera, mai sopra le righe, che risveglia nello spettatore la passione per il giallo nella sua forma più classica." (Gian Luca Pisacane, 'Famiglia Cristiana', 15 settembre 2022)

"Una ragazza di provincia, arrivata a Parigi ricca di sogni, viene trovata morta. Non si sa nemmeno quale sia il suo nome. Delle indagini sull' omicidio viene incaricato il commissario Maigret (Depardieu, molto bene nella parte). Il quale finisce per incontrare una giovane che lo aiuterà a risolvere il caso. Un film convenzionale con un finale, oltretutto, che è quello che ti aspetti. Però la regia, quasi crepuscolare, di Leconte vale il prezzo del biglietto." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 settembre 2022)