Lo spacciatore

Light Sleeper

USA 1993
L'estate volge al termine, e quanti non sono sfuggiti al calore rovente di New York cercano il modo di divertirsi lo stesso. La maggior parte si rivolge a John LeTour, che spaccia per conto della bellissima Ann, il cui parco clienti è composto per lo più da brokers di Wall Street, studenti e turisti europei che ancora credono che la droga sia parte integrante della vita notturna di New York. Armato del suo cercapersone, LeTour vaga per Manhattan a bordo di una berlina con aria condizionata, in attesa delle loro chiamate: e dovunque essi si trovino - ristoranti alla moda, locali esclusivi, festini privati, LeTour li può raggiungere con la merce che desiderano. Dotato di bella presenza ed elegantissimo, è sempre il benvenuto, anche se non si ferma mai più del necessario. Un solitario che vaga senza meta apparente. LeTour ha ormai quarant'anni, e si sente arrivato ad un bivio della propria vita, specialmente da quando un omicidio alla Columbia University ha costretto la polizia ad indagare a fondo sul mondo degli stupefacenti di New York. LeTour non aveva mai pensato che questa potesse essere la sua carriera: più che altro, gli eventi hanno preso il sopravvento. Lui si trova bene in questo business a conduzione familiare, la cui centrale operativa è l'appartamento di Ann, che tiene i registri e smista le telefonate a LeTour e a Robert, i suoi fattorini. Una notte, durante il suo solito giro, LeTour incontra Marianne, con cui aveva avuto una relazione e che rimane l'amore della sua vita, che è tornata a New York per assistere sua madre gravemente malata. Ma nonostante gli sforzi di LeTour, che intuisce che Marianne può essere ciò che cerca per cambiare vita, la ragazza non ne vuole più sapere di lui. Solo una volta Marianne soccombe ai ricordi e ai sentimenti; ma dopo una notte d'amore, confusa e spaventata, lo lascia di nuovo intimandogli di starle alla larga. LeTour nel frattempo è pedinato da un agente in borghese, Bill Guidone, cui è stato assegnato il caso dell'omicidio della Columbia University, che gli chiede aiuto per trovare il colpevole. Una notte LeTour fa una consegna a Tis Bruge, uno dei suoi clienti più danarosi, che di solito ha l'abitudine di frequentare ragazze minorenni e tossicodipendenti. Mentre sta facendo la consegna, rimane di sasso nel vedere Marianne, inequivocabilmente drogata, uscire barcollando dalla camera da letto di Tis: ma ancor più sconvolto rimane quando, avendo raggiunto la sua auto in strada, sente un grido venire dall'alto e vede Marianne precipitare nel vuoto e schiantarsi sul marciapiede. Teresa, una veggente cui LeTour aveva già chiesto consiglio, lo avverte che la ragazza è stata assassinata, e che lui stesso è in serio pericolo. LeTour si reca allora ad Harlem, ad acquistare una pistola; e quando Ann, che dice di aver avuto una telefonata da Tis che insiste che sia proprio lui a consegnargli, in tutta fretta, altra droga all'appartamento, LeTour comincia a sospettare che il gioco sia molto più grosso di quanto lui immagini, e che forse qualcuno voglia incastrarlo...
SCHEDA FILM

Regia: Paul Schrader

Attori: Willem Dafoe - John LeTour, Susan Sarandon - Ann, Dana Delany - Marianne, David Clennon - Robert, Mary Beth Hurt - Teresa Aranow, Victor Garber - Tis Brooke, Jane Adams - Randi Jost, Paul Jabara - Eddie, Robert Cicchini - Bill Guidone, Ken Ladd - Carlos, Rene Rivera - Manuel, Brian Judge - Thomas

Soggetto: Paul Schrader

Sceneggiatura: Paul Schrader

Fotografia: Edward Lachman

Musiche: Michael Been

Montaggio: Kristina Boden

Scenografia: Richard Hornung

Costumi: Richard Hornung

Effetti: Mark Bero, Steven Kirshoff

Durata: 103

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA

Produzione: LINDA REISMAN PER GRAIN OF SAND PRODUCTIONS

Distribuzione: PENTA FILM - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

NOTE
- REVISIONE MINISTERO LUGLIO 1993.
CRITICA
"E' il dramma coerentissimo raccontato e vissuto da un regista che, già votato in gioventù al seminario, per fortuna non si è ancora riappacificato con se stesso. Ed è così in grado di iniettare allo spettatore un film d'atmosfera, che entra nei capillari, che si insinua negli interstizi della psicologia, che fa del dubbio la sua morale, che passa levigato su volti e paesaggi metropolitani, approfondendo ogni movimento di macchina nella ricerca di qualcosa che nessun genere codificato di cinema può svelare. Il film è splendidamente ripetitivo, ha la perfezione di un teorema morale, è la radiografia di un uomo dall'anima persa in giro nella metropoli, a contatto con una ex donna che ha molto amato e che ora si trova così nei pasticci da richiedere il suo aiuto quando fa capolino il giallo col morto. Ci sarà redenzione, ma solo dopo la (temporanea) scomparsa del Male. (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 05.07.93)