La mia spia di mezzanotte

The Glass Bottom Boat

USA 1966
Jennifer Nelson, una giovane vedova, conosce a Catalina, a causa di uno strano incidente, il dottor Bruce Templeton che la fa assumere nel laboratorio spaziale dove lavora come addetta alle relazioni pubbliche. Poiché Bruce si è innamorato di lei e cerca qualsiasi espediente per starle vicino, la coinvolge in un progetto inesistente. A causa di alcune coincidenze, però, Jennifer viene sospettata di essere una spia. Infatti la formula segreta GISMO è scomparsa e la vedova è stata notata più volte fare alcune strane telefonate. Nessuno sa che Jennifer ha un cagnolino che lascia solo in casa e che ha bisogno di fare del moto e la padrona cerca di farlo correre facendo squillare il telefono più volte al giorno. Nel corso di una festa a cui intervengono tutti quanti, Jennifer, che ha scoperto di essere la maggiore sospettata, si comporta in modo tale da convincere tutti di essere la vera colpevole. Sarà Bruce Templeton, però, convinto della sua innocenza, a trovare i veri colpevoli.
SCHEDA FILM

Regia: Frank Tashlin

Attori: Doris Day - Jennifer Nelson, Rod Taylor - Bruce Templeton, Arthur Godfrey - Axel Nordstrom, John McGiver - Ralph Goodwin, Paul Lynde - Homer Cripps, Edward Andrews - Generale Bleecker, Eric Fleming - Edgar Hill, Dom DeLuise - Julius Pritter, Elisabeth Fraser - Nina Bailey, Dick Martin - Zack Molloy, George Tobias - Norman Fenimore, Alice Pearce - Mabel Fenimore, Ellen Corby - Anna Miller, Dee J. Thompson - Donna

Soggetto: Everett Freeman

Sceneggiatura: Everett Freeman

Fotografia: Leon Shamroy

Musiche: Frank De Vol

Montaggio: John McSweeney Jr.

Scenografia: Edward C. Carfagno, George W. Davis

Costumi: Ray Aghayan

Effetti: Joseph McMillan Johnson, Carroll L. Shepphird

Altri titoli:

The Spy in Lace Panties

Durata: 101

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, METROCOLOR

Produzione: MARTIN MELCHER, EVERETT FREEMAN PER EUTERPE INC., METRO-GOLDWYN-MAYER

Distribuzione: MGM

CRITICA
"Qualche buona trovata, qualche scenetta gustosa, la briosità delle interpretazioni e il molto colore garantiscono alla commedia il livello standard già raggiunto dalle produzioni della serie, nonostante qualche pausa nel ritmo, la scontatezza ed ingenuità della vicenda e il suo frequente ricorso a soluzioni di facile comicità." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 62, 1967)