La lunga estate calda

The Long, Hot Summer

USA 1958
Ben Quick, un giovane che non trova lavoro per la sua triste, sebbene immeritata, fama d'incendiario, dopo aver lungamente peregrinato, capita in un grosso centro rurale del Mississipi, dove viene accolto nell'azienda agricola di Willy Varner, grande proprietario, energico e dispotico, abituato a dominare tirannicamente i suoi dipendenti e la sua famiglia. Il suo modo di fare gli ha tolto l'affetto dei figli che ha sempre costretto ad obbedire in tutto ai suoi voleri. Il figlio Jody ha sposato Julia, giovane donna piena di vitalità e perciò gradita al suocero, il quale però rimprovera ai due la mancanza di figlioli, mentre rinfaccia al figlio lo scarso contributo recato alla prosperità dell'azienda familiare. La figlia Clara non è ancora sposata: le sue simpatie vanno ad un giovane nobiluomo del paese, Allan, dominato dalla madre, perennemente indeciso, che l'energico William non può certo vedere di buon occhio. Ben Quick ottiene da Jody un terreno da coltivare; il vecchio William, tornando a casa dopo un lungo periodo di cura, è dapprima preoccupato per la presenza di Quick, del quale gli è nota la triste fama. Ma il fare risoluto di Ben Quick piace al vecchio, il quale gli affida il disbrigo di certi affari non molto puliti; gli dà carta bianca per riassestare un emporio troppo trascurato dal figlio e non nasconde il proposito di dargli sua figlia in sposa. Ma il favore concesso al forestiero dal padre, che glielo propone ad esempio, ed il contegno stesso di Ben, che con la sua astuzia si fa beffe di lui, esasperano Jody, che un giorno, in un accesso di pazzo furore, chiude il padre nella stalla e vi appicca il fuoco. Ma appena compiuto il gesto, si pente e libera il padre, il quale comprende il suo dramma e generosamente lo perdona. Ben, che la folla crede responsabile dell'incendio, corre il pericolo d'essere linciato. Lo salva Clara, che ha capito di amarlo: i due si sposeranno con grande soddisfazione del vecchio Will.
SCHEDA FILM

Regia: Martin Ritt

Attori: Paul Newman - Ben Quick, Joanne Woodward - Clara Varner, Anthony Franciosa - Jody Varner, Orson Welles - Will Varner, Lee Remick - Eula Varner, Angela Lansbury - Minnie Littlejohn, Richard Anderson - Alan Stewart, George Dunn - Peadboy, Sarah Marshall - Agnes Stewart, Mabel Albertson - Signora Stewart, Jess Kirkpatrick - Armistead, J. Pat O'Malley - Ratliff, William Walker - Lucius, Eugene Jackson - Cameriere (non accreditato, Byron Foulger - Harris (non accreditato, Lee Erickson - Tom Shortly (non accreditato, Brian Corcoran - Harry Peabody (non accreditato, Jim Brandt - Linus Olds (non accreditato, Terry Rangno - Pete Armistead (non accreditato, I. Stanford Jolley - Houston (non accreditato, Ralph Reed - J.V. Bookright (non accreditato, Victor Rodman - Giudice di pace (non accreditato, Pat Rosemond - La negretta (non accreditata, Helen Wallace - Signora Houstin (non accreditata, Steve Widders - Buddy Peabody (non accreditato, Robert Adler - Autista dell'ambulanza (non accreditato, Val Avery - Wilk (non accreditato, Nicholas King - John Fisher (non accreditato

Soggetto: William Faulkner

Sceneggiatura: Irving Ravetch, Harriet Frank Jr.

Fotografia: Joseph LaShelle

Musiche: Alex North

Montaggio: Louis R. Leoffler

Scenografia: Lyle R. Wheeler, Maurice Ransford

Costumi: Adele Palmer

Effetti: L.B. Abbott

Durata: 118

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE, DE LUXE

Tratto da: ispirato ai racconti "Barn Burning" e "The Spotted Horses" e al romanzo "The Hamlet" di William Faulkner

Produzione: JERRY WALD PRODUCTIONS

Distribuzione: FOX, 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2009)

NOTE
- PREMIO COME MIGLIORE ATTORE A PAUL NEWMAN AL FESTIVAL DI CANNES 1958.
CRITICA
"Il lavoro, libera riduzione di un romanzo di Faulkner, riecheggia i motivi del film 'Picnic', ma non riesce a dare ai personaggi vigore ed originalità. Il racconto si trascina stancamente attraverso contrasti convenzionali, verso una conclusione ovvia. La scarsa consistenza del lavoro, non permette agli interpreti di dare la misura del loro valore. Regia mediocre". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 43, 1958)