La banda del trucido
ITALIA - 1977
Subentrato al commissario Taddei, ucciso da un bandito, nella carica di capo dell'"Antirapine", il commissario Ghini pesca e consegna alla giustizia l'assassino del collega. Intanto, un altro pericoloso delinquente, il siciliano Belli, che si propone di rapinare due rappresentanti di gioielli, si fa prestare dal romano "Monnezza" -un criminale all'antica, esperto di borseggi e contrario alla violenza - l'autista indispensabile al "colpo", il giovane "Ranocchia". Fallita la prima volta, la rapina ideata dal Belli, riesce alla seconda, ma a prezzo di una strage. Compiuto il colpo Belli uccide "Ranocchia", attirandosi contro stavolta, non solo Ghini, ma anche "Monnezza" e la sua banda. Insieme, pur agendo separatamente, i due riescono ad avere ragione del Belli: il commissario lo uccide; "Monnezza" si tiene il ricavato dei gioielli, che destina parte alla moglie di "Ranocchia", parte alla propria donna e parte agli amici che lo hanno aiutato a sbarazzarsi del Belli.
- Regia:
- Attori: - Commissario Ghini, - Sergio Maraschia, detto "Monnezza", - Belli, - Lanza, - Carmen, fidanzata di Ghini, - Questore Alberti, - Agnese Rinaldi, - Giornalista, - Gioielliere ucciso, - Giocatore di flipper, - Nino, il ricettatore, - Minone, il rapinatore, - Osvaldo Rinaldi, detto "Ranocchio", - Maria Ciacci, - Tassista, - Laura, - Barista, - Complice di Lanza,
- Soggetto: Elisa Briganti (Elisa Livia Briganti)
- Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Elisa Briganti (Elisa Livia Briganti), Stelvio Massi, Tomas Milian - (collaborazione ai dialoghi)
- Fotografia: Franco Delli Colli
- Musiche: Bruno Canfora
- Montaggio: Mauro Bonanni
- Scenografia: Carlo Leva
- Costumi: Silvana Scandariato, Silvio Laurenzi
- Aiuto regia: Danilo Massi
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Altri titoli:
Destruction Force
L'exécuteur vous salue bien - Durata: 99'
- Colore: C
- Genere: POLIZIESCO
- Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICO, GEVACOLOR, CINESCOPE
- Produzione: GIANFRANCO COUYOMDJIAN PER VARIETY FILM, FLORA FILM
- Distribuzione: VARIETY - AVO FILM
- Vietato 14
CRITICA
"Pur inserendosi nel filone del 'poliziesco all'italiana', di cui ripropone, in doppia copia, la figura tipica del 'giustiziere', il film tenta di distinguersi dai suoi modelli alternando alle consuete riprese del solito 'duro' rappresentante della legge - peraltro non spietato e infallibile come il suo predecessore - la comicità delle situazioni di cui è protagonista 'Monnezza', bonario borseggiatore e istruttore di aspiranti borseggiatori, per mezzo del quale il regista sembra rendere una sorta di omaggio alla vecchia delinquenza, contrapposta alla nuova e feroce." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 83, 1977)