IL SARTO DI PANAMA

THE TAILOR OF PANAMA

USA 2000
TRAMA BREVE
A Panama la sartoria 'Pendel & Braithwaite', gestita da Harry Pendel, ha fra i propri clienti gli uomini più ricchi e potenti della città. Partito dal nulla Harry è riuscito infatti a costruirsi una bella vita, che condivide con Marta (che gestisce i suoi affari) e Louisa, sua moglie, stretta collaboratrice del presidente della Commissione del Canale. Non c'è nulla che Harry non sia disposto a fare pur di non cambiare nulla della sua vita. A Panama, intanto, con l'incarico di tenere d'occhio il Canale, è giunta anche la spia britannica Andy Osnard. Questi individua in Harry l'informatore ideale.

TRAMA LUNGA
Andy Osnard, agente speciale al servizio di Sua Maestà Britannica, riceve l'incarico di recarsi a Panama per controllare la situazione del canale che di lì a poco tornerà sotto la totale sovranità panamense. Arrivato a destinazione, Andy, alla ricerca di una persona che gli faccia da confidente soprattutto in merito a certi individui legati al governo, finisce per scegliere Harry Pendel, che ora fa il sarto per i ricchi del posto, è sposato con una americana che lavora con il Presidente della Commissione del canale, e in passato è stato tra gli oppositori del regime dittatoriale. Avendo accertato che Harry ha alcuni forti debiti, Andy ha buon gioco ad attirarlo dalla sua parte con la promessa dell'estinzione dei pagamenti. Comincia così uno strano e perfido gioco. Harry dice ad Andy che nel canale si sta organizzando una opposizione silenziosa ma sempre più agguerrita; Andy riferisce questo alle autorità britanniche sul posto; Andy inoltre dice alla moglie che Harry ha comportamenti strani perché implicato in un'operazione di spionaggio. Tutti riferiscono notizie assolutamente inventate. E così, quando il governo britannico decide di intervenire a fianco dell'opposizione silenziosa per fare cadere il potere a Panama, Harry cerca di far capire che non c'è niente di vero, ma nessuno gli crede. Dopo appostamenti, inseguimenti e arresti, tutto sembra rientrare nella normalità. Harry racconta alla moglie del proprio passato, che la donna non conosceva, mentre Andy riesce ad andare via da Panama con i fondi ingenti ricevuti dal governo britannico. Imbarcato su un aereo, lancia occhiate alla hostess di bordo.
SCHEDA FILM

Regia: John Boorman

Attori: Pierce Brosnan - Andy Osnard, Geoffrey Rush - Harry Pendel, Jamie Lee Curtis - Louisa Pendel, Leonor Varela - Marta, Brendan Gleeson - Mickie Abraxas, Harold Pinter - Zio Benny, Catherine McCormack - Francesca, David Hayman - Luxmore, John Fortune - Maltby, Daniel Radcliffe - Mark Pendel, Lola Boorman - Sarah Pendel, Dylan Baker - Generale Dusenbaker, Martin Ferrero - Teddy, Mark Margolis - Rafi Domingo

Soggetto: John le Carré

Sceneggiatura: John le Carré, John Boorman, Andrew Davies

Fotografia: Philippe Rousselot

Musiche: Shaun Davey

Montaggio: Ron Davis

Scenografia: Derek Wallace

Effetti: Double Negative

Durata: 109

Colore: C

Genere: AZIONE COMMEDIA

Produzione: JOHNN BOORMANN - COLUMBIA PICTURES CORPORATION

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA.

Data uscita: 2001-06-08

CRITICA
"C'è tutto quello che ti aspetteresti dal marchio di Le Carrè: habitat pittoresco, invadenti puttane e magnati obesi, sensuali donne in carriera, retrobottega dotati di mille orecchi, ambasciate fintamente asettiche. Manca l'amaro pessimismo esistenziale dello scrittore e, al massimo, sorprende la caratterizzazione autoparodica di Brosnan, qui ridotto ad una sorta di James Bond interessato e mascalzone che non sempre riesce a portarsi al letto la donna su cui ha messo gli occhi. Boorman ha fatto di meglio, ma certi film assomigliano ai vestiti che l'istrionico protagonista taglia e cuce con tanta maestria: utili e confortevoli solo per il tempo che li indossi". (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 12 febbraio 2001).

"Poteva essere uno dei tanti film di spionaggio convenzionali; quelli pieni di indicazioni geografiche e di trame incomprensibili: invece è una commedia ricca di humour, decontratta nel modo di narrare e imparzialmente feroce per come ritrae la classe politica e la casta militare che reggono i destini dell'Occidente. L'ironia di Le Carré, coautore della sceneggiatura oltre che produttore, regala al film parecchi momenti felici, alternati con rari flashback sulle atrocità della dittatura. Buona la scelta di Brosnan, che fa l'autoparodia di Bond, interpretando un agente segreto cialtrone, corrotto dalla libido senza freni. Però il personaggio migliore è lo strano tipo di artista e sognatore che Rush impersona con l'abituale talento istrionico". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 giugno 2001)

"Pierce Brosnan riprende 007, lo involgarisce, e lo mette a prova della corruzione (...) come gli succede arrancando per raggiungere l'effige di Bond, merita anche questa volta di essere radiato. Meglio Geoffrey Rush, il sarto del mistero. E meglio Jamie Lee Curtis che riesce a ridare vita, dalla pagina avvincente e sofisticata, a una moglie in bilico sull'adulterio. E' proprio questo surplace di tutti la cosa più riuscita della regia di John Boorman, al quale forse interessava di più svelare la corruzione politica che raccontare la spy-story ridotta insieme con Le Carré". (Silvio Danese, 'll giorno'. 8 giugno 2001)

"Troppo acuto e 'non allineato' per essere commerciale (infatti esce di bassa stagione), troppo commerciale per attrarre il pubblico avveduto. 'Il sarto di Panama' rischia insomma di cadere fra due sedie. Sarebbe un vero peccato". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 giugno 2001)

"All'origine c'è il bellissimo romanzo scritto nel 1958 da Graham Green 'Il nostro agente all'Avana'. 'Il sarto di Panama', romanzo di John Le Carré, ne è una sorta di parodia, e il film tratto da quest'ultimo romanzo è una commedia dai contorni confusi, in cui i personaggi si comportano come eroi e insieme come canaglie". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 giugno 2001)


Ambientato nei luoghi veri, una cornice di cui il veterano Boorman sa ben restituire la magmatica realtà, 'Il sarto di Panama' non riesce a trovare quel punto di equilibrio fra ironia e malinconico disincanto che è caratteristico della pagina di Le Carrè. Ma se le tinte del racconto risultano troppo alleggerite, Brosnan è coraggiosamente odioso e Rush conferisce al sarto un peso specifico assoluto con un'interpretazione che per intensità e sottigliezza lo candida (soprattutto se i giurati terranno conto del suo magnifico Sade in 'Quills' fuori concorso) all'Orso per il migliore attore." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 12/02/2001)