Il principe abusivo

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Non ci resta che piangere: romance stinto, risate estinte, il debutto alla regia di Alessandro Siani è da dimenticare

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ITALIA 2012
La triste e frustrata principessa Letizia vive nello splendido castello di un piccolo principato, completamente ignorata dai rotocalchi e persino dai suoi stessi sudditi. Per attirare attenzione sulla figlia, il Re architetta insieme al ciambellano Anastasio un finto scoop che creerà sicuramente scandalo: una storia d'amore tra la bella e ricca Letizia e Antonio De Biase, napoletano disoccupato e maestro nell'arte dello scrocco. Tuttavia, per essere all'altezza della sua nobile innamorata, Antonio dovrà sottoporsi alle noiose lezioni di galateo impartite dal rigido e austero ciambellano. L'arrivo inaspettato dell'amico Pino e soprattutto di Jessica Quagliarulo - semplice e solare fruttivendola, cugina di Antonio - porteranno scompiglio a corte rovesciando i compiti. Sarà infatti Antonio ad aiutare Anastasio a conquistare il cuore di Jessica...
SCHEDA FILM

Regia: Alessandro Siani

Attori: Alessandro Siani - Antonio, Christian De Sica - Anastasio, Sarah Felberbaum - Letizia, Serena Autieri - Jessica, Nello Iorio - Ivan, Lello Musella - Pino, Alan Cappelli Goetz - Gherets, Salvatore Misticone - Ruotolo, Marco Messeri - Il Re

Soggetto: Alessandro Siani, Fabio Bonifacci

Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Alessandro Siani

Fotografia: Paolo Carnera

Musiche: Umberto Scipione

Montaggio: Valentina Mariani

Scenografia: Paola Comencini

Costumi: Eleonora Rella

Suono: Alessandro Bianchi (II)

Durata: 97

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: RICCARDO TOZZI, MARCO CHIMENZ, GIOVANNI STABILINI PER CATTLEYA CON RAI CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2013)

Data uscita: 2013-02-14

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTENGO DI PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO-ALTO ADIGE, BUSINESS LOCATION, SÜDTIROL - ALTO ADIGE.

- CANDIDATO AL DAVID GIOVANI 2013.
CRITICA
"Prima regia del bravo e simpatico Alessandro Siani che si esibisce in una fiaba da Benvenuti in Sud Tirolo e racconta la solita doppia metamorfosi del poveraccio in elegantone e del ciambellano (ciambellone, pardon) in trash. Nei panni di una pseudo princess Grace con castello avito e padre da escort, la Felberbaum, guarda tutti esterrefatta fino al prenotato happy end. Una storiella prevedibile: si procede con imbarazzanti giochi di parole; si è citato 'Una poltrona per due' di Landis: magari! Siamo al cinepanettone di Carnevale (forte somiglianza col secondo sketch di 'Colpi di fulmine'). De Sica cerca di mantenere a colpi d'espressionismo grottesco l'onore di famiglia e si mette con la verace Serena Autieri. Speriamo che Siani torni a far l'attore e senza voler imitare troppo Troisi." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 14 febbraio 2013)

"Dato che, in Italia, quando uno ha un certo successo vuol fare subito il 'suo' film, ecco che arriva quello di Alessandro Siani, che con 'Benvenuti al Sud' e 'Benvenuti al Nord' si è guadagnato una popolarità notevole. Questa volta Siani prende tutta la scena per sé; pur affidando un ruolo da 'spalla' abbastanza ampio a Christian De Sica (cui tocca anche un 'numero' da musical non strettamente necessario). E, col tono della storiella e le faccine da innamorato timido, in più di un momento ricorda il Pieraccioni prima maniera." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 14 febbraio 2013)

"Ancora un attore che diventa regista: Alessandro Siani. Dopo aver visto da tempo apprezzata la sua recitazione non solo al cinema ma anche in teatro e in TV. (...) All'inizio la descrizione dello stratagemma del Ciambellano per mettere la Principessa al centro di scandali provocati ad arte si fa piacevolmente seguire, specie quando Antonio scopre l'inganno in cui è stato coinvolto e comincia a soffrire per amore facendo di conseguenza soffrire anche la Principessa presto innamorata di lui. E altrettanto piacevolmente si seguono la trasformazione di Antonio in un dandy e, di fronte a lui, quella opposta del Ciambellano in un quasi 'coatto'. C'è sempre intorno un'aria allegra senza mai però che, pur riferendole, si insista troppo sulle volgarità, in climi anzi di una certa gentilezza provocati soprattutto dalla presenza di interpreti ciascuno per proprio conto intenti, ma sempre con garbo, a colorire i propri personaggi. Non solo Alessandro Siani, per nulla imbarazzato di stare anche dietro la macchina da presa e sempre in grado di tenersi in equilibrio fra i due opposti chiamato a rappresentarci, ma anche Christian De Sica che spesso, con i capelli grigi e certi atteggiamenti dignitosi, ricorda molto da vicino il suo grande Papà Vittorio. Alle figure femminili danno evidenze precise, Serena Autieri, una napoletanissima pescivendola, e Sarah Felberbaum, la fragile Principessa." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 14 febbraio 2013)

"Sulla scia del successo dei 'Benvenuti al Sud' e al Nord, grazie a un calcolo più produttivo che artistico, il comico Siani approda alla regia di 'Principe abusivo' di cui è anche sceneggiatore, dopo i due fiacchi tentativi come sceneggiatore per Ranieri Martinetti, con il quale ha esordito." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 14 febbraio 2013)

"Perché Alessandro Siani mastica di continuo una cicca? E soprattutto perché non tace mai? Fa venire l'orticaria con il personaggio del povero diavolo reclutato dal ciambellano Christian De Sica per far sorridere la principessa triste Sarah Felberbaum. «Ti piace l'Ariosto?», «Al forno con le patate è ottimo». Questa è forse la battuta migliore. Figuratevi le altre." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 14 febbraio 2013)

"Spiacerà a chi, come noi, finora non ha trovato troppi motivi per entusiasmarsi alla comicità di Siani (nei vari 'Benvenuti al Sud' era Bisio a tirargli la volata). Né ha mai compreso la velocità con cui a un comico venga così frequentemente affidato il bastone di comando della regia. Ma può darsi che il pubblico in affannosa fuga della realtà finisca per gradire questa colorata cineoperetta (perché il tono è da 'Vedova allegra' con un Christian De Sica incredibilmente in parte)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 14 febbraio 2013)