IL DECALOGO 2

DEKALOG DWA

POLONIA 1988
A Varsavia, una giovane donna, Dorota, è in crisi poichè suo marito Andrzey è ricoverato in ospedale gravemente ammalato e perchè lei si trova in stato di gravidanza a seguito di una relazione con un altro uomo, attualmente lontano dalla città per ragioni di lavoro. La donna, decisa ad abortire se il marito dovesse sopravvivere, si consulta con il primario dell'ospedale, un anziano medico che, avendo perduto durante la guerra i suoi familiari morti a causa di un bombardamento, vive da solo nello stesso condominio della donna. Volendo evitare questo aborto il medico giura a Dorota che Andrzey è ormai moribondo, pur essendo certo che per questi la speranza di vivere sussiste ancora. Rassicurata, la donna, anche se, come dichiara, ama ambedue gli uomini, decide di abbandonare l'amante e di tenersi il nascituro, che sarà così l'unica ragione della propria esistenza. Trascorso ormai del tempo, Andrzey, ristabilito, si reca dal medico sia per esprimergli la propria gratitudine per l'inaspettata guarigione sia per comunicargli l'imminente nascita di un figlio che crede suo.
SCHEDA FILM

Regia: Krzysztof Kieslowski

Attori: Jerzy Fedorowicz - Janek, Olgierd Lukaszewicz - Andrzey, Krystyna Janda - Dorota, Aleksander Bardini - Il Primario, Ewa Ekwinska - Signora Basia, Artur Barcis - Giovane Medico

Soggetto: Krzysztof Kieslowski, Krzysztof Piesiewicz

Sceneggiatura: Krzysztof Kieslowski, Krzysztof Piesiewicz

Fotografia: Edward Klosinski

Musiche: Zbigniew Preisner

Montaggio: Ewa Smal

Scenografia: Halina Dobrowolska

Durata: 57

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: TELEWIZJA POLSHAW (WARZAWA) SENDER FREIES BERLIN (BERLINO)

Distribuzione: MIKADO FILM (1990) - GENERAL VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, L'UNITA' VIDEO

Episodi: NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO

NOTE
CRITICA
Con una forte tensione drammatica; grazie ad una scrittura essenziale (che mai cede un solo momento) e con una scolpitura dei personaggi di grande rilievo, la storia è densa di vibrante sofferta umanità, anche per la interpretazione di Krystyna Janda e di Alekander Bardini. (Segnalazioni Cinematografiche)