HO RITROVATO MIO FIGLIO

ITALIA 1954
In una borgata alla periferia di Roma, il parroco, don Alfonso, sta preparando i bambini alla Prima Comunione. Ora accade che uno di questi, Damiano mentre sta per recarsi in Chiesa incontra il fratello maggiore Marco, operatore in un cinematografo, che in quel momento esce dalla sala cinematografica dell'oratorio. Marco sembra molto contrariato ed ingiunge al fratello di non dire a nessuno di averlo incontrato. Damiano trova strana l'ingiunzione: poco dopo, mentre il ragazzo si trova in Chiesa, scoppia un incendio nella cabina cinematografica dell'oratorio, dalla quale è stato asportato il proiettore. Damiano comprende che il fratello dev'essere implicato in un'azione illecita e invece di andare alla confessione fugge in città, per avvertirlo di quanto è successo. Marco infatti, istigato da un giovinastro, ha rubato il proiettore. Dopo una notte passata nella casa del compagno di Marco, Damiano decide di riparare ad ogni costo al male commesso dal fratello. Egli riesce a trovare il proiettore rubato e, messoselo sotto il braccio, ritorna alla borgata e alla Chiesa, e nel confessarsi al Parroco, tenta d'addossarsi la colpa del fratello. Ma don Alfonso, che l'ha cercato inutilmente per tutta la città, sa che Damiano è innocente e fa in modo che possa fare la sua Prima Comunione.
SCHEDA FILM

Regia: Elio Piccon

Attori: Carlo Campanini - Don Alfonso, Harry Kusky - Damiano, Enio Girolami - Marco, Pina Piovani - La Perpetua, Bianca Doria - Madre Di Damiano, Carlo Delle Piane, Francesco Di Marco, Amedeo Trilli, Carlo Fanelli, Mimo Billi, Gianni Luda, Claudio Ermelli, Glauco Fradeani, Fernando Birri, Edoardo De Santis

Soggetto: Elio Piccon, Fabio Rinaudo, Ugo Guerra, Giorgio Prosperi, Agostino Ghilardi

Sceneggiatura: Elio Piccon, Fabio Rinaudo, Agostino Ghilardi, Ugo Guerra, Giorgio Prosperi

Fotografia: Oberdan Troiani

Musiche: Franco Trinacria

Montaggio: Ottorino G. Caramazza

Durata: 84

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: PARVA FILM

Distribuzione: SAN PAOLO FILM (1955)

CRITICA
"Malgrado la realizzazione modesta, la semplice vicenda non manca di un certo interesse. Discrete la recitazione e la fotografia". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. XXXVI, 1954).