Happy Tears
USA - 2009

Laura e Jayne sono due sorelle che decidono di tornare a vivere nella casa dei genitori per accudire l'anziano papà. Ma mentre Laura si convince che il padre abbia bisogno di un'assistenza continua, Jayne crede che le cose non siano invece tanto gravi. Joe, intanto, non si interessa ai litigi delle figlie, tutto preso dalla sua chitarra e dalla sua donna, Shelly. La convivenza forzata finisce col mettere a nudo differenze e tensioni mai svelate tra le sorelle: Laura ha tre figli e una vita ordinata scandita dagli impegni come ambientalista, mentre Jayne, compagna di un mercante d'arte, vive in modo piuttosto fantasioso.
- Regia:
- Attori: - Laura, - Jayne, - Joe, - Shelly, - Jackson, - Ray, - Laurent, - Eli Bell, - Mitch Dawkins, - Skipp Gunderson, - Mallory, - Dottor Sims, - Infermiera, - Antiquario, - Vicina, - Laura piccola
- Soggetto: Mitchell Lichtenstein
- Sceneggiatura: Mitchell Lichtenstein
- Fotografia: Jamie Anderson
- Musiche: Robert Miller
- Montaggio: Joe Landauer
- Scenografia: Paul Avery
- Arredamento: Tora Peterson
- Costumi: Stacey Battat
- Effetti: Mark O. Forker
- Durata: 95'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
- Produzione: PIERPOLINE FILMS
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 59. FESTIVAL DI BERLINO (2009).
CRITICA
"Nel secondo film di Mitchell Lichtenstein, 'Happy Tears', la rediviva Demi Moore e l'aguzza Parker Posey, sorelle opposte in tutto, si ritrovano a Pittsburgh per assistere il padre bisognoso (Rip Torn) e liberarlo da un'infermiera-amante imbrogliona, ma anche sinceramente legata a lui (Ellen Barkin). Nella speranza, chissà, di tirar fuori un po' di scheletri dagli armadi di famiglia. E magari di trovare un favoloso tesoro che il genitore potrebbe aver sepolto in giardino... Il tutto visto col tocco ironico-fiabesco del regista di Denti, che dopo aver preso provocatoriamente alla lettera il vecchio incubo della vagina dentata, qui mescola le allucinazioni da comic strip della sorella frivola e fumata (Posey) con una serie di dettagli buffi e crudi insieme: il padre che se la fa addosso, pazientemente pulito dalle due figlie orripilate; le vanterie sessuali di quel vecchio ribaldo incorreggibile; la Posey che tiene un diario vaginale per esser sicura di restare incinta, e via spiazzando ma non troppo. L'effetto è curioso, anche se 'Happy Tears' non ha certo la carica delle pellicole più radicali. Che sia un film indipendente "per famiglie" (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 febbraio 2009)