GRAZIE AMORE MIO

ITALIA 1973
Luigi Rubio, vecchia gloria del football spagnolo, torna in patria, dopo un lungo soggiorno in America Latina, per dirigere, come allenatore, la squadra in cui aveva militato, la quale corre il rischio di finire in serie C. Grazie alla sua abilità, le sorti dell'équipe - dopo alcuni insuccessi iniziali - volgono ben presto al bello, ed essa termina al primo posto della classifica il girone d'andata. Legatosi sentimentalmente a Maria, moglie infelice di un dirigente della sua associazione, Rubio, combattuto fra l'amore per la donna, che vorrebbe fuggire con lui, e la volontà di terminare il campionato, comincia a trascurare il proprio lavoro di allenatore, tanto che la squadra, che sembrava avviata al successo, se lo vede contendere da un'équipe concorrente. Dopo tanta indecisione, l'allenatore decide di abbandonare tutto e di fuggire in Francia con Maria. La donna, però, si dice non più disposta a seguirlo e lo abbandona. Licenziato dai suoi dirigenti, Rubio, sapendo che le sorti della squadra dipendono tutte da una imminente partita, decide di ignorare il provvedimento e di riprendere gli allenamenti. Galvanizzata, la squadra vince. Confusa tra gli spettatori, Maria sorride contenta.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Camus

Attori: Angel Lombarte, Lea Massari, Carlos Otero, Luis Peña, Julio Pérez Tabernero, Raf Vallone, Marcelo Arroita-Jáuregui, Manuel Zarzo, Alberto de Mendoza

Soggetto: Mario Camus, Miguel Rubio

Sceneggiatura: Mario Camus, Miguel Rubio

Fotografia: Juan Julio Baena

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Montaggio: Jolanda Benvenuti

Durata: 87

Colore: C

Genere: SENTIMENTALE

Specifiche tecniche: CINESCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: METEOR (ROMA) DIA (MADRID)

Distribuzione: REGIONALE - RICORDI VIDEO

CRITICA
Il film, che vorrebbe descrivere la vita professionale di un allenatore, finisce invece, per mancanza di idee, per dilungarsi su quella sentimentale. Non è il solo difetto di una quanto mai mediocre sceneggiatura: vi si aggiungano la banalità dei dialoghi e l'inconsistenza psicologica dei personaggi. Oltre a presentare in una luce romanticheggiante la relazione adulterina dei protagonisti, il film lascia nell'ambiguità sia il modo in cui si è conclusa, sia, conseguentemente, il giudizio di valore etico sulla medesima. (Segnalazioni Cinematografiche).