Glass

4.5/5
Dopo Unbreakable e Split, l’incredibile showdown di Shyamalan. Dichiarazione d’amore tra le più profonde e complesse che il cinema abbia mai saputo regalare a supereroi e fumetti: magnifico

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USA 2019
Sequel del film "Unbreakable" dello stesso M. Night Shyamalan, vede David Dunn all'inseguimento dell'identità sovrumana di Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi, mentre Price, "l'Uomo di Vetro", emerge dall'ombra, in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.
SCHEDA FILM

Regia: M. Night Shyamalan

Attori: Samuel L. Jackson - Elijah Price/Mr. Glass, Bruce Willis - David Dunn, James McAvoy - Kevin Wendell Crumb, Anya Taylor-Joy - Casey Cooke, Spencer Treat Clark - Joseph Dunn, Charlayne Woodard - Madre di Elijah, Sarah Paulson

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan

Fotografia: Michael Gioulakis

Musiche: James Newton Howard

Montaggio: Luke Ciarrocchi

Scenografia: Chris Trujillo

Costumi: Paco Delgado

Suono: Michael Miller (III) - mixer

Durata: 129

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE FANTASCIENZA

Produzione: MARC BIENSTOCK, JASON BLUM, ASHWIN RAJAN, M. NIGHT SHYAMALAN PER BLINDING EDGE PICTURES, BLUMHOUSE PRODUCTIONS, UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY

Data uscita: 2019-01-17

TRAILER
NOTE
- PRODUTTORE ESECUTIVO STEVEN SCHNEIDER.
CRITICA
"(...)Ponendosi nel ruolo del narratore onnisciente, Shyamalan si diverte a giocare con l' universo dei fumetti e con i saperi dello spettatore-geek ("credevamo di vivere un episodio speciale" dice a un certo punto Mr. Glass "invece era una origin-story"); soprattutto, mostra di conoscere bene il centro focale di tutte le storie di supereroi: la ricerca dell' origine dei loro poteri e delle loro debolezze. Così facendo, agisce come un demiurgo che - piaccia o no ai cultori del genere - crea un universo parallelo del tutto inedito, dove vale la pena d' inoltrarsi. Se c' è un appunto da muovere al film, è di essere troppo lungo (qualche colpo di forbice avrebbe giovato), anche in relazione al modesto budget produttivo. Mentre si rivedono volentieri i veterani Bruce Willis e Samuel L. Jackson, James McAvoy compie prodigi di trasformismo passando da un bambino di nove anni al feroce Uomo-Bestia." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 gennaio 2019)

"Richiamando in servizio gli eroi dei suoi ultimi film Unbreakable del 2000 e Split , Shyamalan cerca di ritrovare il filo interrotto della suspense ma sembra una auto parodia. (...)Richiude in un ospedale psichiatrico i suoi malvagi, compreso quello ridicolo con le 23 personalità, paradosso che un' illuminata dottoressa imputa a una mancanza di affetto da piccolo (che scoop!). Inizia così un discorso sul complesso da supereroe, lotta fratricida dato che in produzione c' è Disney-Marvel, sfociando poi, dopo una rincorsa all' inverosimiglianza, al finale action non nelle sue corde. Illuso d' esser profeta, il megalomane regista del Sesto senso , già stroncato in patria, ha solo il merito manageriale di riunire i tre volti di McAvoy, Willis, Jackson, dall' aspetto rassegnato." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 gennaio 2019)

Glass come vetro, superficie su cui le immagini si riflettono, intere o in frammenti, rimbalzano, si moltiplicano, si confondono, un puzzle mai uguale. E Glass il nuovo film di M.N. Shyamalan (il cui doppiaggio mette in crisi ogni certezza rispetto alla sala oggi) - che ammicca al soprannome di uno dei protagonisti - è come una di queste lastre lucenti colpita da una pietra che l'ha mandata in mille pezzi, caleidoscopio di sensi e di immaginari di ispirazione cubista che gioca col passato e col futuro ma soprattutto con la dolcezza - oggi quasi insostenibile - di un sogno del cinema. (...) omaggio all'universo dei supereroi - passione che il regista nato a Pondicherey nel 1970 ha sin da bambino (...) Talento celebrato poi messo ai margini -nessuno avrebbe investito più su di lui - e tornato al successo (grazie anche alla complicità del produttore Jason Blum) (...) Shyamalan ci fissa e interroga tra infiniti indizi e false piste, la nostra capacità (ancora) di credere, di immaginare che poi riguarda anche le immagini, quanto si è disposti a mettersi in gioco per credervi, quale è la libertà ancora possibile dall'una e dall'altra parte che rende super i suoi eroi più simili a fantasmi (Sesto senso) in quel parcheggio deserto finale (senza spoiler), nella dilatazione del tempo contro l'ipercinetismo tecnologico, in una assurdità «romantica» che è l' amore per la magia del cinema". (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 17 gennaio 2019)

"L'idea era carina. Prendere due suoi thriller (Unbreakable e Split) e incrociarli in una sorta di finale della trilogia. Così, ecco David Dunn (Bruce Willis) dare la caccia al Kevin Crumb dalle molteplici personalità (McAvoy). L'inizio è promettente, ma, poi, M. Night Shyamalan, alla ricerca del «sesto senso» perduto, naufraga in una trama noiosa, disarticolata, con verbosi dialoghi al limite del pedante. Si salva il tema sul mondo che non può accettare chi potrebbe cambiarlo". (Maurizio Acerbi, 'il Giornale', 17 gennaio 2019)