Giovanni dalle Bande Nere

ITALIA 1956
Giovanni de' Medici - detto dalle Bande Nere per la sua strategia di far muovere l'esercito con il favore delle tenebre - è da anni impegnato in guerre senza quartiere: prima contro i francesi di Francesco I e poi contro i lanzichenecchi di Carlo V. Quando conosce la bellissima Anna, Giovanni se ne innamora, ma decide di non rivelarle la propria identità per non farla fuggire. Lei scoprirà lo stesso la verità e, dinanzi al responsabile della morte dei propri cari, deciderà di ritirarsi in convento. I sentimenti, però, non possono essere governati.
SCHEDA FILM

Regia: Sergio Grieco

Attori: Vittorio Gassman - Giovanni de' Medici, detto delle Bande Nere, Anna Maria Ferrero - Anna, Constance Smith - Emma, Gérard Landry - Gasparo, luogotenente di Giovanni, Philippe Hersent - Frate Salvatore, Aldo Vasco, Remo De Angelis, Andrea Aureli, Edda Soligo, Piero Palermini, Fedele Gentile, Bruno Moschella, Silvio Bagolini, Loris Gizzi, Ubaldo Lay, Edoardo Toniolo, Gino Scotti, Sergio Bergonzelli, Emma Baron, Amedeo Trilli, Fanny Landini, Giulio Battiferri, Mario Colli

Soggetto: Luigi Capranica - romanzo, Ottavio Poggi, Carlo Veo

Sceneggiatura: Sandro Continenza, Italo De Tuddo, Carlo Veo

Fotografia: Alvaro Mancori, Guglielmo Mancori - operatore

Musiche: Roberto Nicolosi

Montaggio: Enzo Alfonsi

Scenografia: Ernest Kromberg

Arredamento: Massimo Tavazzi

Costumi: Giancarlo Bartolini Salimbeni, Giovanna Natili

Aiuto regia: Mario Caiano

Altri titoli:

Jean des Bandes Noires

Durata: 95

Colore: C

Genere: STORICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA, CINEPANORAMIC, FERRANIACOLOR

Tratto da: romanzo di Luigi Capranica

Produzione: OTTAVIO POGGI PER P.O. FILM

Distribuzione: REGIONALE (1957)

CRITICA
"Il film ha soprattutto valore spettacolare: decorosi il colore e la fotografia. La regia non riesce efficace e gli attori sembrano poco convinti." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 40, 1957)

"Dicesi polpettone quell'impasto di carne macinata, uova e formaggio che, adeguatamente cotto in tegame, stuzzica l'appetito dei commensali. Ma se parliamo di cinema il discorso cambia: dicesi polpettone quell'impasto di storia e fumetto che diverte soltanto i palati meno raffinati. Capito?" (Francesco Mininni, 'Magazine italiano tv')