Ghost Town

USA 2008
Il dottor Bertram Pincus, dentista, è una persona poco socievole e dai modi tutt'alto che gentili, anche con i propri pazienti. Un giorno, dopo essere stato ricoverato in ospedale, Bertram scopre di avere una nuova facoltà: quella di vedere e parlare con i morti che, in realtà, è il risultato di un suo decesso temporaneo di sette minuti. Ha inizio così per lui una vera e propria persecuzione da parte dei defunti che gli chiedono favori di ogni tipo. Tra questi c'è Frank Herlihy che, deciso a boicottare la nuova vita di sua moglie accanto ad un altro uomo, spingerà Bertram a metterle i bastoni tra le ruote...
SCHEDA FILM

Regia: David Koepp

Attori: Greg Kinnear - Frank Herlihy, Ricky Gervais - Bertram Pincus D.D.S., Téa Leoni - Gwen, Bill Campbell - Richard, Kristen Wiig - Chirurgo, Dana Ivey - Marjorie Pickthall, Aasif Mandvi - Dottor Prashar

Soggetto: David Koepp, John Kamps

Sceneggiatura: David Koepp, John Kamps

Fotografia: Fred Murphy

Musiche: Geoff Zanelli

Montaggio: Sam Seig

Scenografia: Howard Cummings

Arredamento: Debra Schutt

Costumi: Sarah Edwards

Effetti: RhinoFX

Durata: 102

Colore: C

Genere: FANTASY COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: DREAMWORKS SKG, PARAMOUNT PICTURES, PARIAH, SPYGLASS ENTERTAINMENT

Distribuzione: UNIVERSAL (2009)

Data uscita: 2009-07-17

CRITICA
"Coppia esilarante e tenera, con le divise d'ordinanza vanno in giro in una New York colorata, quasi dolce. Come questo film che ha poche pretese, ma una sua gentilezza, visiva e narrativa, che lo fa guardare con gusto. E ci insegna che persino Ebenezer Scrooge può diventare filantropo e generoso. Una favola semplice, certo, ma che fa bene al cuore. Soprattutto di chi ha perso qualcuno senza potergli parlare un'ultima volta." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 17 luglio 2009)

"Altro punto a favore di 'Ghost Town' è la mano leggera del regista Dawid Koepp, più noto come sceneggiatore di film d'azione come 'Spider man', 'Jurassic Park', 'Mission: Impossible', qui invece impegnato a dirigere un film che ricorda più Woody Allen che Steven Spielberg. Anche perché l'ambientazione è una New York raffinata e ironica come quella di Woody, con fantasmi: così come in 'Ghost' e 'Ghostbuster', ma anche in 'Rosemary's Baby', emerge la natura gotica e ultraterrena della metropoli americana, dove effettivamente non ci sorprenderebbe affatto se, accanto alle top model e ai finanzieri, ci si trovasse accanto una presenza venuta dall'aldilà. E' la Manhattan che amiamo e che, come direbbe Woody, è una delle cose per cui vale la pena di vivere." (Paola Casella, 'Europa', 17 luglio 2009)