Frank

- Regia:
- Attori: - Frank, - Jon Burroughs, - Clara, - Don, - Nana, - Baraque, - Madre di Jon, - Padre di Jon, - Lucas, - Simone, - Alice, - Madre di Frank, - Padre di Frank
- Soggetto: Jon Ronson - (articolo)
- Sceneggiatura: Jon Ronson, Peter Straughan
- Fotografia: James Mather
- Musiche: Stephen Rennicks
- Montaggio: Nathan Nugent
- Scenografia: Richard Bullock
- Arredamento: Marcia Calosio, Jenny Oman
- Costumi: Suzie Harman
- Durata: 95'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Tratto da: articolo scritto da Jon Ronson
- Produzione: ELEMENT PICTURES, RUNAWAY FRIDGE FILMS
- Distribuzione: I WONDER PICTURES (2014)
- Data uscita 13 Novembre 2014
TRAILER
RECENSIONE
Aspirante musicista, Jon (Gleeson) si ritrova senza preavviso a sostituire il tastierista degli impronunciabili “Soronprfbs”, band d’avanguardia capitanata da Frank (Fassbender). Che lì in mezzo è “il più sano di tutti”, anche se nessuno sa quale sia il suo vero aspetto, visto che vive indossando una gigantesca maschera di cartapesta, con tanto di “certificato medico”…
Lenny Abrahamson si ispira liberamente alla figura di Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey, e tira fuori dal cilindro un gioiello che fonde ispirazioni e psicosi, romanzo di formazione e libertà dissacrante. Supportato da uno straordinario lavoro sulle (e sulla creazione delle) musiche (curate da Stephen Rennicks), Frank dà il meglio di sé quando la band si “rinchiude” in una baita irlandese per concepire il nuovo album: ululati e theremin, osservazione e cattura del momento… Facile a dirsi: crisi e follie varie minano la convivenza e la riuscita del tutto. Jon lotta per far sì che Frank trovi il grande pubblico, ma la realtà è in quella bettola texana dove il film trova un finale bellissimo e malinconico: I Love You All, canta un magnifico Fassbender. La testona non c’è più: resta il genio. E una band di pazzoidi (compresa Carla Azar degli Autolux) a dargli corda. Commovente.
CRITICA
"Molti artisti hanno bisogno di una maschera per creare. Altri elaborano un'identità fittizia - pseudonimo, costume di scena, personaggio costruito a uso dei media - anche per vivere, magari finendo fagocitati dalla loro creatura. Di solito nessuno però, almeno in Occidente, prende la cosa così alla lettera da trascinare un'intera carriera, o un'intera esistenza, sotto un mascherone di cartapesta. Nessuno tranne Chris Sievey, alias Frank Sidebottom, lo stralunato personaggio alla base di questo film scritto da Jon Ronson, che insieme a Peter Straughan ha trasformato un'esperienza personale in un apologo buffo e dolente sugli intricati rapporti tra creatività e follia. C'è Ronson infatti dietro il giovane e ingenuo aspirante rocker che in apertura si vede arruolare quasi per caso in una band dal nome impronunciabile guidata da un tipo sempre nascosto dentro un'enorme testone da bambino. Il resto è un abile mix di ricordi e immaginazione che mescola a Sievey/Sidebottom tratti di altri cantautori come Daniel Johnston e Captain Beefheart, portando tutto da fine anni 80 a oggi. Ne esce un film affascinante e inclassificabile che l'irlandese Lenny Abrahamson (qualcuno ricorderà il suo notevole 'Garage') ha affidato, con grande intuizione, a uno degli attori più amati e dotati di oggi, Michael Fassbender. Per restituire la forza della scelta di Sievey/Sidebottom, pop-star invisibile, serviva infatti un gesto altrettanto dirompente. Cancellare il volto di Fassbender per fargli esprimere tutto il mistero e la follia di Frank solo con la voce, il corpo e le mani, era un eccellente punto di partenza. Il resto lo fa un cast assai ben assortito che serve a meraviglia questo film in cui non succede quasi niente - anche se si tratta di un 'quasi' molto movimentato. (...) Maggie Gyllenhaal, formidabile (...). In sottofinale magari il film sbanda un poco finendo per scoprire qualche carta di troppo. Mai avvicinarsi troppo al cuore di un mistero. Ma chi ama il rock e non ne può più di biopic patinati e ovvi, entri nel mondo infantile e inquietante di Frank. Sfiorerà, almeno per un momento, cose mai viste." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 novembre 2014)
"Ispirato a Frank Sidebottom, alter ego mascherato del musicista UK Chris Sievey, 'Frank' è quel piccolo grande liberissimo film che sa vivere sul confine, anzi, su più confini: genio-follia, appunto, ma anche comico-patetico, weird-umanista, emarginato-spettacolare. Tanta roba, insomma, con un surplus musicale non trascurabile e un Michael Fassbender in stato di grazia: la maschera non lo limita, lo esalta. Un one man show che più border non si può, dunque, ma quando nel finale Michael canta 'I Love You All...' come si può non ricambiare?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 13 novembre 2014)
"Pretenzioso, barbosissimo dramma musicale, zeppo di sonorità alternative (da emicrania) e chiacchiere (da marciapiede). (...) Il presunto protagonista, Michael Fassbender, si toglie solo in fondo la maschera che lo rende irriconoscibile. Faceva meglio a tenersela." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 13 novembre 2014)