Ennio

4/5
L'uomo dietro il musicista: Giuseppe Tornatore celebra l'amico e collaboratore di una vita. Fuori concorso a Venezia, dentro il Cinema

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ITALIA 2021
Ritratto a tutto tondo di Ennio Morricone, il musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar®, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili. Il documentario lo racconta attraverso una lunga intervista di Tornatore al Maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino - scene di fiction, musiche e immagini d'archivio. Ennio è anche un'indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica. Ma anche l'origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l'urlo del coyote che gli suggerisce il tema de Il buono il brutto, il cattivo, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di Sostiene Pereira. Un'attitudine all'invenzione che trova conferma nel suo costante amore per la musica assoluta, e la sua vocazione a una persistente sperimentazione.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Tornatore

Soggetto: Giuseppe Tornatore

Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

Fotografia: Fabio Zamarion, Giancarlo Leggeri

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Massimo Quaglia, Annalisa Schillaci

Suono: Gilberto Martinelli, Fabio Venturi

Altri titoli:

Ennio: il Maestro

Ennio: the Maestro

Durata: 150

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: GIANNI RUSSO E GABRIELE COSTA PER B PRODUZIONI SRL, IN COPRODUZIONE CON POTEMKINO, TERRAS, GAGA, BLOSSOM ISLAND

Distribuzione: LUCKY RED IN COLLABORAZIONE CON TIMVISION (2022)

Data uscita: 2022-02-17

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021).

- NASTRO D'ARGENTO PER IL DOCUMENTARIO DELL'ANNO (2022).

- DAVID DI DONATELLO 2022 PER: MIGLIOR DOCUMENTARIO, MIGLIOR MONTAGGIO, MIGLIOR SUONO.
CRITICA
"Un viaggio nel talento sublime di un artista totale e nella cultura di un Paese lungo tutto il Novecento. 'Ennio'è un' opera monumentale e definitiva, un meraviglioso omaggio di note e di immagini che parte dai ricordi dello stesso compositore per arricchirsi, via via, con le testimonianze di registi (...) E poi studiosi, storici, esperti, e le sequenze dei più famosi tra i cinquecento film esaltati dalle sue colonne sonore (...) Per non parlare degli aspetti meno noti della sua personalità, come la passione per gli scacchi, o il gusto della sperimentazione, e l' origine realistica di certe intuizioni musicali, così fuori standard, così profondamente sue." (Titta Fiore, 'Il Mattino', 10 febbraio 2022)

"Una sorta di album dei ricordi pieno di istantanee che non solo immortalano le innumerevoli pietre miliari della vita di uno dei più grandi compositori mondiali di sempre, ma che conducono anche lo spettatore in un amarcord personale legato a ogni canzone, brano, colonna sonora. Un film emozionante, a tratti commovente, nostalgico nella consapevolezza della grande eredità artistica lasciata da Morricone, ma anche del fatto che Ennio non sia più tra noi a regalarci pezzi di storia musicale come ha fatto per tanti anni, fino al 2020. (...) Ciò che colpisce, guardando questo bellissimo documentario, è la capacità di Morricone di «attraversare il tempo», di resistere a cambiamenti, epoche, generi, mode, tendenze, riuscendo ogni volta a imporre la sua arte." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 17 febbraio 2022)

"Il film di Tornatore è una meditazione dall'alto e dal basso puntata sulla vita avventurosa di un grande compositore e un grande uomo. Un viaggio attraverso le intelligenze e le follie di grandi registi e grandi attori. Ed è anche il ritratto di un maestro che non ha mai avuto il problema di chiedersi se davvero fosse un maestro. Con questo film Tornatore fa autentica letteratura. E c' è una differenza tra letteratura e lettura. La lettura consiste nell' imparare a leggere. La letteratura consiste nell' imparare a commuoversi." (Ruggero Cappuccio, 'Il Mattino', 22 febbraio 2022)

"Tornatore ripercorre tutta la vita di Morricone (...) senza indulgere mai nella tentazione di forzare l' emozione, lasciando semplicemente che emerga dal racconto e, dalla consapevolezza dello spettatore, di quanto la produzione morriconiana sia intimamente intrecciata alla storia della nostra memoria collettiva. Tornatore riesce mirabilmente a rendere il ritratto di un uomo in grado di lavorare a più progetti contemporaneamente, a immergersi totalmente nella scrittura e nella realizzazione, riducendo al massimo il tempo dedicato al riposo senza perdere lucidità e creatività. E progressivamente che il film procede nel racconto, si osserva come Morricone, in fondo, inevitabilmente fuggisse il conforto del successo e la tentazione della ripetizione. Innamorato della musica, tormentato da una spinta feroce a migliorarsi sempre, studioso instancabile, è riuscito nell' impresa di diventare, probabilmente suo malgrado, un punto ineludibile dell' immaginario cinematografico di tutti i tempi; senz'altro il compositore «per musica da film» (virgolette obbligatorie) più amato e riconoscibile di sempre nonostante, e questo è un altro merito del film di Tornatore che lo evidenzia con grande chiarezza, sia anche il più sperimentale, avanzato e complesso. Le testimonianze infinite di stima per Morricone che Tornatore monta sul finale del film, sono la prova ulteriore, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della risonanza enorme ottenuta dalla sua opera. Giuseppe Tornatore con 'Ennio' racconta un uomo, un artista, un romano, un musicista, un compositore quasi irraccontabile nella sua impensabile vastità. E lo ha fatto con il pudore di chi pur avendo avuto un accesso privilegiato, ha scelto il registro del piano e a volte persino del pianissimo (...). 'Ennio' è probabilmente uno dei più acuti ritratti documentari mai realizzati." (Giona Nazzaro, 'Il Manifesto', 24 febbraio 2022)