Christmas in Love

ITALIA 2004
Fabrizio, rinomato chirurgo plastico, nonostante sia separato dalla moglie Lisa da più di cinque anni, ancora la detesta e fa di tutto per non incontrarla. Guido ha una bella moglie e una figlia di vent'anni ma, in preda a una crisi di mezza età, avvia una relazione con la giovane modella Sofia. Sua figlia Monica si è lanciata in una storia con Brad, un uomo molto più grande di lei. Concetta, una donna del sud Italia, semplice e simpatica, ha vinto un concorso a premi e ora ha il privilegio di trascorrere una settimana con il suo idolo, Ronn Moss, il bel Ridge di "Beautiful". Nella cornice di Gstaad, durante le feste di Natale, tutte queste persone si incontrano e scontrano, incappando in gag e situazioni romantiche...
SCHEDA FILM

Regia: Neri Parenti

Attori: Christian De Sica - Fabrizio Barbetti, Massimo Boldi - Guido Baldi, Sabrina Ferilli - Lisa, Danny DeVito - Brad, Anna Maria Barbera - Concetta, Ronn Moss - Se Stesso, Alena Seredova - Sofia, Cristiana Capotondi - Monica, Tosca D'Aquino - Angela, Cesare Bocci - Gabriele

Soggetto: Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani

Sceneggiatura: Neri Parenti, Marco Martani, Fausto Brizzi

Fotografia: Gianlorenzo Battaglia

Musiche: Bruno Zambrini

Montaggio: Luca Montanari

Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi

Costumi: Valentina Di Palma

Effetti: Claudio Napoli, Proxima Srl

Durata: 118

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: AURELIO DE LAURENTIIS PER FILMAURO

Distribuzione: FILMAURO

Data uscita: 2004-12-17

NOTE
- DAVID DI DONATELLO 2005 PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE ("CHRISTMAS IN LOVE").
CRITICA
"Ha 110 anni esatti (e ogni tanto li dimostra) lo spunto di 'Christmas in love' di Neri Parenti, pronipote di quell''Albergo del libero scambio' (1894) che fu uno dei più fortunati copioni di Feydeau. (...) Il bilancio di questo 21° Natale sotto il segno di Aurelio De Laurentiis rientra nella tradizione: belle donne, baci e botte, equivoci, risate a volontà. Mentre Barbera è fuori registro, Ferilli prende bene i ritmi vincenti di Christian e De Vito è la spalla di lusso di un Boldi che da un Feydeau decaffeinato potrebbe passare a un autentico Molière." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 18 dicembre 2004)

"Se tra i tanti maniaci del trash italiota ci fosse un piccolo Bill Gates, dovrebbe escogitare un software che schedi le commediacce registrando, Natale dopo Natale, costanti e varianti. Tanto di tette, tanto di rumori corporali, tanto di corna, di cachinni, di dialetti, con relativi diagrammi. Che so: sale la sodomia, scendono le flatulenze; trionfano prostata e problemi erettili (tormentone di 'Christmas in Love'); tramontano, almeno per ora, i comprimari come Biagio Izzo e er Cipolla, sostituiti da import di lusso come Danny De Vito e Ronn Moss, il Ridge di 'Beautiful'. Primo caso, salvo errori, in cui la bellezza irraggiungibile, a contrasto con tante bassezze, è declinata al maschile e non al femminile. Visto in divenire, insomma, il filone boldiedesica riserverebbe non poche sorprese. (...) Uno schema quasi da pochade, ma col rinforzino. Va bene autoridursi le parolacce, ma non esageriamo. Il boldiedesica esige il suo tributo di sangue. E giù con colpi bassi o bassissimi su glutei, seni e peni rifatti. In tanta ribalderia la storia parallela fra Concetta la Rosa da Mazara del Vallo (Annamaria Barbera naturalmente), Beautifuldipendente alle prese col suo idolo Ronn Moss, è quasi un film a parte. Anche se molti strafalcioni non sono male: 'sono fatta così, sodomizzo tutto (anziché somatizzo); ...incoronerà il suo sogno nel sacchetto; ...di sopra sono Catherine Zebra-Jonz, di sotto Jenifer Lops', eccetera. Acrobatico infine il triplo epilogo, con la pellicola che si riavvolge come in 'Sliding Doors' per darci diverse versioni della storia. La commediaccia entra nella sua fase manierista." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 dicembre 2004)

"Dopo avere per anni rianimato con metodi spicci quanto efficaci il moribondo botteghino nazionale, il De Laurentiis-touch decide di occuparsi di se stesso e di sintonizzare il repertorio sui procedimenti di un professionismo più intonato e articolato. 'Christmas in love' non si limita, così, ad amputare situazioni grevi e overdose di parolacce, ma inserisce l'happening natalizio nei cardini girevoli della commedia all'italiana. Spunta persino una vena pessimista nel retrogusto del nuovo episodio della serie, che spedisce gli antieroi Christian & Massimo sulle nevi a cinque stelle di Gstaad: sia pure col sorriso sulle labbra, il regista Neri Parenti trae conclusioni in fondo non troppo dissimili da quelle suggerite dal mostro sacro Mike Nichols nel congegno del suo 'Closer'... (...) Una volta messe in mora le aspettative dell'orda caciarona e coatta, 'Christmas in love' può dosare le battute, giocare sui multipli salti di sceneggiatura, evocare classici della cinefilia senza per questo rinunciare, qua e là, al quiproquo esilarante o all'affondo farsesco che sono il lievito dell'intrattenimento. Un ultimo dato riguarda l'ambientazione che proponeva non pochi problemi compositivi, tutti brillantemente risolti dal nuovo De Laurentiis, il giovanissimo Luigi che ha studiato a Los Angeles e si vede." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 dicembre 2004)

"'Christmas in Love' è il ventunesimo della serie dei film natalizi prodotti e distribuiti da Aurelio De Laurentiis, con una formula consolidata che si è dimostrata quasi sempre vincente al botteghino. E, se il conto torna, è il quindicesimo titolo con protagonisti Massimo Boldi e Christian De Sica, che però, questa è la novità, non recitano insieme. Ognuno è protagonista di un proprio episodio, Massimo in coppia con l'americano Danny De Vito e Christian con la bella di Fiano Sabrina Ferilli; e c'è una terza vicenda in cui vediamo la sicula Annamaria Barbera alle prese con il tentativo di sedurre il divo di 'Beautiful' Ron Moss nella parte di se stesso. La seconda novità è che stavolta l'idea di partenza del regista Neri Parenti, altro veterano della squadra, non è quella di inscenare un teatrino comico che rispecchi i molti vizi e le poche virtù della società italiota, quanto di ispirarsi alla pochade pura e semplice, mescolando farsa e commedia. (...) Confermandosi grande attore, De Vito si intona perfettamente al contesto recitativo nostrano e i duetti con Boldi, divertente e umano come papà e amante frastornato, risultano gustosi; e anche la Ferilli e De Sica stanno bene insieme a furiosamente litigare e amarsi. Ma resta il fatto che i momenti comici più brillanti del film arrivano quando le strade di Massimo e Christian incidentalmente si incrociano." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 21 dicembre 2004)