Baba Yaga

ITALIA 1973
Baba Yaga è una donna misteriosa che si inserisce fra Valentina, fotografa di fotoromanzi e di servizi giornalisti, contestatrice e tenace, e Arno, regista televisivo tuttofare contestatore tiepido inserito comodamente nel "sistema". Valentina si reca a fotografare vecchi gioielli e anticaglie nella casa di Baba Yaga: vecchia e fatiscente la casa, vecchia e sfatta la donna. Baba Yaga dona alla ragazza una bambola anch'essa misteriosa, Annette, che, sincronizzata con la macchina fotografica di Valentina, lancia sottilissime frecce capaci di uccidere o far ammalare mortalmente le vittime. Compiuti i misfatti, Annette si trasforma da bambola in prosperosa ragazza. Chiamata da Baba Yaga a recuperare una macchina fotografica, Valentina rinfaccia alla donna la magia nera e i crimini, ma quella afferma essere vittima e strumento di arcani poteri ai quali non si può sottrarre. In procinto di cadere vittima del raptus lesbico-sadico di Baba Yaga e Annette, Valentina è soccorsa da Arno: Annette ridiventa bambola e cade a pezzi, mentre Baba Yaga sprofonda in un buco del pavimento, fino all'inferno.
SCHEDA FILM

Regia: Corrado Farina

Attori: Cesarina Amendola, Carroll Baker, Daniela Balzaretti, Angela Covello, Isabelle De Funès, Ely De Galleani, Mario M. Giorgetti, Sergio Masieri, Luigi Montefiori

Soggetto: Guido Crepax - fumetti, Corrado Farina

Sceneggiatura: Corrado Farina

Fotografia: Aiace Parolin

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Giulio Berruti

Scenografia: Giulia Mafai

Costumi: Giulia Mafai

Durata: 85

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: PANORAMICA - EASTMANCOLOR

Tratto da: ispirato ai fumetti di Guido Crepax

Produzione: 14 LUGLIO CINEMATOGRAFICA (ROMA) LES PRODUCTIONS SIMONE ALLOUCHE (PARIGI)

Distribuzione: JUMBO

CRITICA
"Realizzato con un certo gusto scenografico e fotografico, il film non ha altri meriti. Sulla falsariga dei fumetti sulfurei ed erotici di Guido Crepax, forse con intenti parodistici, ci si sforza di credere ai fenomeni preternaturali che fanno la delizia degli annoiati; ne risulta un prodotto di cattivo gusto che per il genere, le situazioni anomale, le inutili esibizioni di nudi, il dialogo fastidiosamente vacuo e presuntuoso assicura al malcapitato spettatore null'altro che una diseducativa perdita di tempo." (Segnalazioni Cinematografiche).