Angeli a Sud

ITALIA 1991
Nel suggestivo paese di Acri, in provincia di Cosenza, si sta organizzando una processione in onore della Madonna. Caricata su un pullman di pellegrini, la statua della Madonna dovrà scendere, da una chiesa periferica sulle alture, al centro, scherzosamente denominato Brooklin. Il pullman viene fermato da Max, Angelo, Ciccio e Tonino, quattro ragazzi stanchi e infreddoliti, che chiedono un passaggio, ottenendolo con difficoltà. Max s'addormenta, sognando d'esser davvero partito per l'America. Nel sogno gli si ripresenta l'intera vita, dall'infanzia - proprio a cominciare dai pacchi di uno zio d'America, il cui arrivo costituisce sempre per il paese una specie di evento - fino ai suoi attuali 25 anni. Max ricorda la Prima Comunione, le prime bricconate con gli amici, l'infatuazione per la piccola Bianca, e poi l'adolescenza, le difficoltà economiche, tanta gente costretta ad emigrare. Appunto per evitare l'emigrazione aveva proposto agli amici di creare una televisione privata, mettendosi alla ricerca di sponsor e finanziatori e incontrando solo un muro d'indifferenza. Poi l'arrivo di un comune amico rientrato dalla Germania, dove vanta di aver accumulato una - in realtà inesistente - fortuna, che propone di aprire un locale porno, assicurando lauti proventi. Tre del gruppo abboccano, ma non Max, che si ostina da solo a lavorare al suo progetto. Quando il porno-shop fallisce e il millantatore riparte per la Germania, il quartetto si ricompone e la "TV-SILA", artigianalmente messa insieme, sta per iniziare i programmi. Se non che, a causa di un guasto al ripetitore, la tanto attesa "prima" viene disturbata da un'interferenza dalla vicina Albania, dove un tirannello sta appunto lanciando in televisione proclami e minacce, che mettono in allarme i carabinieri del posto. All'arrivo dell'elicottero dei carabinieri, Max è appunto arrampicato sul ripetitore per riparare il guasto. Impaurito, fugge con gli amici riparando dentro il pullman della processione. Solo Bianca rimane. Qui il sogno di Max è troncato proprio dal rumore di un elicottero. Presi dal panico, i quattro amici chiedono di scendere. Non è però l'elicottero dei carabinieri, ma quello della televisione, da cui Bianca fa grandi segnali rassicuranti: la "TV-SILA" funziona.
SCHEDA FILM

Regia: Massimo Scaglione

Attori: Paco Reconti - Max, Viviana Natale - Bianca, Nando Gazzolo - Angelo, Andrea Golino - Ciccio, Lorenzo De Feo - Tonino, Luigi Mirabella - Pino, Antonietta Di Vizia - Linda, Nathalie Caldonazzo - Ursula, Anna Scaglione - Madre, Marcello Amone - Padre, Giovanni Capalbo - Il parroco, Matteo Gazzolo - Angelo, Alessandra Marchese - Bianca da bambina, Ivano Nicoletti - Max da bambino, Jonni Rosa - Ciccio da bambino, Massimiliano Scaglione - Angelo da bambino, Ottavia Piccolo

Soggetto: Massimo Scaglione

Sceneggiatura: Massimo Scaglione, Barbara Alberti, Berto Pelosso

Fotografia: Camillo Bazzoni

Musiche: Eugenio Bennato

Montaggio: Luigi Zita

Scenografia: Massimo Scaglione

Costumi: Massimo Scaglione

Durata: 88

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Produzione: LUIGI BILLI E GINO MILLOZZA PER BASIC CINEMATOGRAFICA, CON LA COLLABORAZIONE DI ISTITUTO LUCE-ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO

Distribuzione: ISTITUTO LUCE/ITALNOLEGGIO (1992) - VIDEO CLUB LUCE

NOTE
- IL FILM E' STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEL TURISMO E DELLO SPETTACOLO E DELL'ASSESSORATO AL TURISMO E ALLO SPORT DI CATANZARO.
CRITICA
"Realizzato con attori non professionisti in certi momenti marionetteschi il film è ben lontano dai dichiarati propositi del giovane regista, forse tutt'altro che sprovveduto, a giudicare dagli studi e dai documentari realizzati, ma che in questo 'Angeli a Sud' sfiora in certi momenti il risibile. Ciò che riesce ad esprimere è la bellezza del paesaggio attraverso panoramiche ariose, e la coesistenza in questo suo spaccato del sud di opposte mentalità: quella religiosofolkloristica delle prime sequenze e quella di un appiattimento passivo alle mode correnti in gran parte operato proprio dalla televisione per cui gli sprovveduti paesani di Acri si ritengono 'a la page', esibendo simboli erotici da baraccone e ragazzotte seminude in squallide sequenze rozzamente recitate. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 114, 1992)