Angela

ITALIA 2002
Angela, nata in una famiglia di onesti lavoratori a Ballarò (il quartiere del mercato di Palermo), è attratta dal lusso, dalle moto di grossa cilindrata e dal gusto per il rischio. A vent'anni sposa Saro e con lui condivide una vita fatta di traffico di droga e guadagni facili e si mette contro la sua famiglia. Quando conosce Masino, dapprima pensa che sia uno sbirro ma, una volta che lui è diventato il braccio destro di suo marito, tra i due nasce un'attrazione irresistibile e tormentata. Ma nel loro mondo le regole sono scritte dagli uomini, che sono assai spesso costretti a rinunciare ai propri sentimenti...
SCHEDA FILM

Regia: Roberta Torre

Attori: Donatella Finocchiaro - Angela, Andrea Di Stefano - Masino, Mario Pupella - Saro, Erasmo Lobello - Mimmo, Matteo Gulino - Paolino, Toni Gambino - Santino, Giuseppe Pettinato - Raffaele Santangelo, Maria Mistretta - Minica, Antonello Puglisi - Maresciallo CC

Soggetto: Roberta Torre

Sceneggiatura: Massimo D'Anolfi, Roberta Torre

Fotografia: Daniele Ciprì

Musiche: Andrea Guerra

Montaggio: Roberto Missiroli

Scenografia: Enrico Serafini

Costumi: Enrico Serafini

Effetti: Mauro Vicentini

Suono: Cinzia Alchimede, Adriano Di Lorenzo, Marta Billingsley, Alessandro Feletti, Paolo Frati, Paolo Segat

Durata: 99

Colore: C

Genere: DRAMMATICO GIALLO ROMANTICO

Produzione: RITA RUSIC COMPANY, MOVIEWEB, SISTER FILM

Distribuzione: LUCKY RED

Data uscita: 2002-10-30

NOTE
- IL FILM HA RICEVUTO IL SOSTEGNO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI (MIBAC).

- SELEZIONATO ALLA 33. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2002).
CRITICA
"Il cinema si addensa attorno a un nome di donna, per mettere a fuoco un solo volto. Angela è una di quelle creature che si illuminano, di cui ci si innamora lentamente. Il film si apre a mano a mano che si chiude su di lei. Angela, la gazza, è una bambina che ruba la luce perché terrorizzata dal buio: c'è una scena in cui mentre lei si porta al collo una collana, una dissolvenza inghiotte tutto, fino a che rimane solo il brillio delle pietre a riverberare sulla superficie, ancora un attimo, quando lei è già sparita sul fondo. Questo nero sgranato, pieno di luccichii come plancton sul mare: il cinema resta come un bacio prolungato sulla superficie della fotografia". (Silvia Colombo, 'Duel', 1 luglio 2002)

"Donatella Finocchiaro, debuttante molto bella, è l'interprete di un ritratto femminile efficace e inconsueto (...) Il film di Roberta Torre, già autrice di 'Tano da morire' e 'Sud Side Story' è uno dei più interessanti, appassionati e stilisticamente raffinati che si siano visti nell'ultimo tempo". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 novembre 2002)

"Il cinema di Roberta Torre centra la sensualità arcana di questo mondo distorto, mentre la sua cinepresa a mano, amante del primo piano, cerca il documento, le modalità delle relazioni, la quotidiana delittuosità. Angela (l'eccezionale esordiente Finocchiaro) si lascia coinvolgere dalla passione per un picciotto del marito, che nell'ultima mezz'ora sposta il film dal neorealismo criminale al melodramma crudele di una storia d'amore infelice. E' la parte meno convincente". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 1 novembre 2002)

"Si aspettavano forse in molti una chiusura della 'trilogia palermitana' altrettanto colorata e chiassosa come 'Tano da morire' e 'Sud Side Stori'. E invece Roberta Torre, pur rimanendo tra i budelli e i mercati della sua straordinaria e contraddittoria città d'adozione, ha cambiato registro, entrando in quei vicoli ciechi che, per dirla con Bufalino, trasformano gli occhi come 'persiane sigillate su uno sguardo nero che spia'. Tinto di noir, romanticamente straziato nel suo desiderio di svelare ciò che, probabilmente, non è possibile (ri)portare alla luce dell'inimitabile sole di Sicilia, il delicato film accompagna gli spettatori profani in angoli e spazi claustrofobici, in meandri silenziosi e tuttavia ardenti di passione. (...) L'emancipazione di Angela è anche la sua emancipazione dalla Sicilia. Ora dovrebbe affrancarsi pure da una cinefilia troppo rimarcata: le musiche e la struttura di 'Angela', infatti, tra le varie ispirazioni, hanno un debito nei confronti di 'In the Mood for Love' di Wong Kar-wai, sproporzionato al talento dell'autrice". (Aldo Fittante, 'Film Tv', 5 novembre 2002)