Agente Z 55 missione disperata

SPAGNA 1966
Il servizio segreto americano invia a Hong Kong l'agente Z 55 con l'incarico di proseguire una missione iniziata da un suo collega, ucciso in circostanze misteriose mentre era impegnato nel ricercare il professor Larsen uno scienziato atomico precedentemente fatto fuggire dalla Cina rossa. Al ritrovamento dello scienziato è interessata un'organizzazione criminale che intende restituirlo ai cinesi dietro pagamento di un congruo compenso. Z 55, spacciandosi per un gangster senza scrupoli, riesce ad entrare in contatto con i suoi diretti rivali e grazie agli indizi incautamente fornitigli da costoro può precederli nel ritrovamento dello scienziato. Raggiunto dagli agenti cinesi mentre sta per portare a termine la sua missione, Z 55 riesce a sgominare l'organizzazione criminale grazie all'aiuto di Su-Ling una graziosa cinesina la quale, innamoratasi di lui, non esita a tradire la causa dei suoi connazionali.
SCHEDA FILM

Regia: Roberto Bianchi Montero

Attori: Germán Cobos - Robert Manning/O'Connor, Yoko Tani - Su Ling, Susan Baker - Sally, Gianni Rizzo - Barrow, Milton Reid - Prof. Larsen, Audrey Rosales, Florence Simpson, Leontine May, Julian Dower, Anthony Blade, Francisco Sanz, George Chow, Giovanni Cianfriglia

Soggetto: Roberto Bianchi Montero, Mario Colucci

Sceneggiatura: Mario Colucci, Roberto Bianchi Montero

Fotografia: Ken Foster

Musiche: Francesco De Masi

Montaggio: Bruno Mattei

Scenografia: Mary Jo Lewis

Costumi: Joan Betty

Altri titoli:

Agent Z-55, mission désespérée

Agente Z-55, misión Hong Kong

Desperate Mission

Durata: 113

Colore: C

Genere: SPIONAGGIO

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: CINEPRODUZIONI ASSOCIATE (ROMA) - P.C. BALCAZAR (BARCELLONA) - LES FILMS COPERNIC (PARIGI)

Distribuzione: FILMAR

NOTE
- ROBERTO BIANCHI MONTERO HA FIRMATO LA REGIA, IL SOGGETTO E LA SCENEGGIATURA COME ROBERT B. WHITE

- SOGG. E SCENEGG.: MARIO COLUCCI E' ACCREDITATO COME RAY COLLOWAY

- MONTAGGIO: BRUNO MATTEI E' ACCREDITATO COME JORDAN B. MATTHEWS
CRITICA
"Piuttosto convenzionale nel racconto e nei personaggi (...) il film trova la sua giusta cadenza solo nella seconda parte, densa di colpi di scena e di trovate (...)". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. LIX , 1966).