4 mesi, 3 settimane, 2 giorni

4 luni, 3 saptamini si 2 zile

Regia pulita e senza scorciatoie per una tematica dolorosa. Più che legittima la Palma d'Oro a Mungiu

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ROMANIA 2007
Romania. Otilia et Gabita, due studentesse universitarie, si trovano a vivere una rischiosa circostanza. Gabita è incinta ma è decisa a non portare avanti la gravidanza nonostante interromperla sia illegale. Per aiutarla, Otilia si mette in contatto con il sig. Bebe, un uomo che può risolvere il problema.
SCHEDA FILM

Regia: Cristian Mungiu

Attori: Anamaria Marinca - Otilia, Laura Vasiliu - Gabita, Vlad Ivanov - Sig. Bebe, Alex Potocean - Adi, Luminita Gheorghiu - Sig.ra Radu, Adi Carauleanu - Radu, Ioan Sabdaru - Rusu, Cristina Buburuz - Marie-Jeanne Rusu, Marioara Sterian - Adela Racoviceanu, Emil Coseru - Dottor Racoviceanu, Georgeta Pãduraru Burdujan - Sig.ra Aldea, Geo Dobre - Dottor Aldea, Madalina Ghitescu - Dora, Catalina Harabagiu - Mihaela, Sânziana Tarta - Carmen, Constantin Bojog - Marcu, Mihaela Alexandru - Daniela, Hazim E'Layan - Ahmed

Sceneggiatura: Cristian Mungiu

Fotografia: Oleg Mutu

Montaggio: Dana Bunescu

Scenografia: Mihaela Poenaru

Costumi: Dana Istrate

Effetti: Abis Studio

Altri titoli:

4 mois, 3 semaines et 2 jours

4 Months, 3 Weeks and 2 Days

4 luni, 3 saptamani, 2 zile - Amintiri din Epoca de Aur

Durata: 113

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: A MOBRA FILMS PRODUCTION, SAGA FILM

Distribuzione: LUCKY RED, DVD: LUCKY RED

Data uscita: 2007-08-24

TRAILER
NOTE
- PALMA D'ORO E PREMIO FIPRESCI AL 60MO FESTIVAL DI CANNES (2007).

- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2008 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2008 COME MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA.

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2008 COME MIGLIOR FILM EUROPEO.
CRITICA
"Un film che è molto politico e molto sociale senza esserlo, mettendo in assoluto primo piano il fattore umano. Un film dove sono le sottigliezze e le sfumature a raccontarci il clima plumbeo, irrespirabile, di quel luogo e di quel tempo. (...) Dal particolare ambientale e tematico, dunque, un racconto universale di un sistema sociale che per decenni e generazioni ha privato le persone della dignità e della personalità, della capacità di scegliere e di essere responsabile." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 18 maggio 2007)

"Un crescendo di orrori che sarebbe insopportabile se Mungiu, a forza di piani sequenza millimetrici e di ellissi sapienti, non riuscisse a farci accettare l'inaccettabile, che a quei tempi era quotidiano. Perché quasi tutto il peggio resta fuori campo, ma proprio in quel quasi sta la genialità del film, che non ci risparmia le complicate manovre destinate all'eliminazione del feto, ma riesce a tenerci sempre vicini ai personaggi anche grazie ad attori prodigiosi, in testa l'Otilia di Anamaria Marinca con la sua pulizia, la sua modestia, la sua abnegazione da ragazza di campagna. Fin d'ora uno dei personaggi che resteranno di Cannes 2007." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 maggio 2007)

"Il romeno 'Quattro mesi, tre settimane e due giorni' ha scioccato il festival perché, nel raccontare le penose circostanze di un aborto clandestino nella Bucarest dell'87, osa inquadrare da vicino un feto prima che venga buttato nella spazzatura. Il regista Cristian Mungiu, a parte questo sadico scrupolo realistico, esibisce una mano abbastanza sicura nel tratteggiare il disorientamento, le viltà e i misfatti allignati nel tessuto infetto di una società a responsabilità limitata; nella quale, per colmo di sventura, il ruolo di martiri è affidato alla tristezza e alla bruttezza delle povere ragazze indotte alla pratica illegale." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 maggio 2007)

"Un quadro umano e sociale mostruoso, una discesa agli inferi scandita da tutti i rituali di un paese povero e intristito da una dittatura ottusa. Gli attori sono superlativi, reggono inquadrature lunghissime che farebbero scoppiare in lacrime anche i mobili. Mongiu, il 39enne regista, ha concepito il film come il primo capitolo di una serie intitolata 'Storie dell'età dell'oro, una storia soggettiva del comunismo in Romania, raccontata attraverso le leggende metropolitane', Beh, l'inizio è sgradevole ma travolgente, e attendiamo con curiosità gli altri capitoli." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 18 maggio 2007)