Cecilia Mangini

MOLA DI BARI (Italia), 31 luglio, 1927

ROMA (Italia), 21 gennaio, 2021

Regista, sceneggiatrice, fotografa, saggista. Prima donna in Italia a cimentarsi con la macchina da presa per documentare la storia del nostro Paese, a partire dal secondo Dopoguerra ha dedicato la sua vita al cosiddetto "cinema militante". Dopo un esordio come critico cinematografico per «Cinema Nuovo», «Cinema ′60», «L'Eco del cinema», alla fine degli anni Cinquanta riesce a farsi strada in un mondo pressoché presidiato solo da uomini scegliendo di raccontare realtà scomode, in collaborazione con un autore altrettanto scomodo, Pier Paolo Pasolini, e con il compagno Lino Del Fra. Nascono così: "Ignoti alla città" (1958), "Stendalì - Suonano ancora" (1960), "La canta delle marane" (1962), "All′armi, siam fascisti!" (1962, anche con Lino Miccichè), "La statua di Stalin" (1963) "Essere donne" (1965), "Tommaso" (1965), "Brindisi ′66" (1966), "Domani vincerò" (1969), "La torta in cielo" (1970), "La briglia sul collo" (1974), "Antonio Gramsci - I giorni del carcere" (1977), "Comizi d'amore ′80" (1982). Opere il cui intento è dare voce a coloro che vivono ai margini, mostrare la desolazione della campagna devastata dal cemento delle periferie, registrare gli ultimi istanti di vita dei rituali della cultura contadina e pre-cristiana spazzata via dall'avvento della civiltà industriale e dei consumi, analizzare la fabbrica, affrontare i drammi sociali legati al boom economico, toccare i temi della sessualità e della legge sull′aborto, raccontare la nascita del fascismo e le complesse trasformazioni politiche e socio-culturali degli anni a venire. A partire dagli anni Ottanta il suo impegno cinematografico viene sempre meno. Nel 2013, torna alla regia per realizza insieme a Mariangela Barbanente il doc "In viaggio con Cecilia", un film "on the road" per raccontare com'è cambiata la Puglia, loro terra d'origine e tema centrale dei documentari realizzati da Mangini negli anni Sessanta. A novembre 2020 il Torino Film Festival le assegna il Premio Maria Adriana Prolo e nell'occasione presenta l'inedito "Due scatole dimenticate - Viaggio in Vietnam", documentario che recupera materiale girato con Del Fra sul Vietnam del Nord tra il 1964 e il 1965.