Co-produzione sino-americana diretta da Ash Brannon e basata sull’omonima graphic novel ideata da Zheng Jun, Rock Dog si presenta come un tentativo piatto e per niente originale di connubio di entrambe le culture e visioni cinematografiche.

Bodi, un giovane mastino tibetano, è destinato a divenire il prossimo guardiano di un gruppo di pecore che vivono in un piccolo villaggio di campagna. Il cane però ha paura di non essere pronto per ricoprire questo ruolo al quale il padre, Khampa, lo ha iniziato fin da piccolo. Tutto cambia però quando, da una radio caduta letteralmente dal cielo, Bodi ascolta una canzone della leggenda del rock Angus Scattergood, e si approccia così al mondo della musica. Bodi, dopo aver lasciato il villaggio per inseguire il suo destino nella grande città, attira su di sé le mire del nemico giurato di Khampa: Linnux, capo di un branco di lupi famelici. Linnux è convinto che Bodi sarà il suo lasciapassare per entrare nel villaggio e avvicinarsi così a quelle pecore succulente. Spetterà a Bodi salvare la sua famiglia e i suoi amici dal pericolo senza rinunciare ai propri sogni.

Un prodotto che non aggiunge nulla al panorama animato, che in passato sul tema dei figli incompresi e dei sogni inseguiti dai più giovani ha offerto molto di più. Il vano tentativo di amalgamare due culture così differenti purtroppo non regala un buon risultato presentando personaggi che lontanamente mirano a richiamare nella mente dello spettatore più adulto i protagonisti di alcuni capolavori Disney (Il Re Leone), ma anche titoli più recenti (Kung-fu Panda). Nulla di nuovo, quindi. Miscuglio di troppe correnti narrative lasciate inesplorate, Rock Dog si presenta confusionario e pasticciato, e non affronta alcun tema in maniera approfondita e originale. Un film scarno, che non ha alcuna carta in regola per essere promosso.