Tra le cine-versioni di Robinson Crusoe, quella animata dei belgi Ben Stassen e Vincent Kesteloot (già artefici di Sammy 2) è rigorosamente per bambini, tanto è spensierata e volutamente infedele.

Dal libro di Defoe, capostipite del romanzo di avventura, sopravvivono i nomi, i pirati, il pappagallo e poco altro. Robinson è l’ospite inatteso tanto dell’isola quanto del film, mentre le star sono gli animali, a partire dal pennuto parlante Martedì. Suo è il punto di vista sulla vicenda, lui il perno dell’alleanza con Robinson, lui ancora il baricentro morale, un concentrato di fedeltà, spirito di solidarietà e sete di conoscenza, che lo spinge a proiettarsi oltre un’oasi incontaminata in mezzo al mare.

E se i gatti prendono il posto dei cannibali del romanzo, l’operazione ne mette tra parentesi gli incisi più difficili (la questione della Fede, l’esaltazione della cultura borghese, la fiducia nella missione civilizzatrice degli inglesi) per lasciarsi andare a una baraonda coloratissima di corse, fughe e capitomboli.

Nel tentativo di cavalcare l’onda zoofila dell’animazione americana (da Madagascar a Zootropolis) senza averne però il tratto (piacevole ma sostanzialmente anonimo) o la sensibilità.