Fatevi un regalo e non perdete Nausicaa della Valle del vento, eccezionalmente in sala per tre giorni (dal 5 al 7 ottobre grazie a Lucky Red).

Il primo film d'animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki, datato 1984 ed erroneamente considerato il battesimo dello Studio Ghibli (che sarebbe nato solo l'anno dopo), è un capolavoro senza tempo di sconcertante attualità.

A colpi di invenzioni, miracoli di matita e massicce dosi di poesia, il regista nipponico ci regala una parabola ecologista meravigliosa e complessa che al confronto il libro verde degli ambientalisti è una favoletta per bambini.

La protagonista, la piccola principessa Nausicaa, è la madre di tutte le eroine di Miyazaki: vola sospinta dalle correnti d'aria, sanguina di compassione e ristabilisce la pace tra popoli e natura, dopo secoli di squilibrio, tossicità e minacce di nuove distruzioni. Secoli in cui intere nazioni sono sparite, inghiottite dal Mar Marcio, le foreste sono diventate cimiteri popolati di spore, miasmi, vermi giganti, e gli esseri umani hanno continuato stupidamente ad annientarsi tra loro. Eppure in tutto questo scenario post-apocalittico non c'è traccia di disperazione.

Il tratto di Miyazaki è morbido, gentile, serenamente impressionista. L'orrore c'è, reale come la violenza e la morte, ma non è definitivo.

Questo film è un poema della meraviglia, un canto dagli accenti messianici. E il male e il bene sono sempre reversibili, vasi comunicanti che è impossibile separare di netto. Tutto ciò che è, è degno. Alla faccia del manicheismo.

Si direbbe opera seminale se non fosse perfettamente compiuta. Miyazaki è già qui e c'è tutto: la fede nel bambino, l'ossessione del volo, l'amore per la natura, il femminismo, la convinzione che la pace, non il conflitto, abbia l'ultima parola.

Coerente con questa visione la capacità, assai sbalorditiva per un'opera prima, di assimilare e rielaborare con facilità e inventiva mitologie diverse, come il fantasy e la fantascienza, il buddismo e il cristianesimo, la pittura e il manga, mescolando felicemente gli elementi tipici della tradizione giapponese con i testi più disparati della cultura occidentale, come l'Odissea, Tolkien, i Vermi di Dune e gli Antichi di H. P. Lovecraft. Le immagini sembrano indicare una sorgente antica, magica. Sono acusmatiche, leggere e potenti come le note del grande Joe Hisaishi, qui alla prima di una lunga e proficua collaborazione con Miyazaki.

A più di trent'anni dalla sua realizzazione, Nausicaa mantiene inalterato potere di fascinazione e ancoraggio al mondo. La guardiamo oggi sorpresi come la prima volta, senza nostalgie. La nostalgia è qualcosa che non appartiene all'universo di Miyazaki. Che conosce semmai il sentimento di un'armonia perduta, ma non la resa all'irreparabile. Perciò questa gioia segreta nei suoi film non passa mai. Il cinema di Miyazaki non è diverso dalle storie che racconta. E' un cinema che riconcilia con il mondo, con la vita. Ecologista non per partito, ma nel cuore.

Fatevi un regalo.