Una donna decisa a sfidare un colosso farmaceutico. Il coraggio di un medico di abbattere, rivelando al mondo la sconcertante verità, il muro di omertà che protegge gli ingenti e loschi affari di una grande azienda. Con queste semplici (ma toccanti) parole si potrebbe descrivere 150 milligrammi, film diretto da Emannuelle Bercot e tratto dal libro di Irène Frachon, pneumologa presso un ospedale di Brest (Francia), che ha rivelato la connessione tra numerosi decessi e l’assunzione di un  farmaco dimagrante: Mediator. A vestire i panni del medico di ferro troviamo Sidse Babett Knudsen.

Il film, intriso di puro realismo, si presenta come un’indagine giudiziaria avviata dai medici bretoni nei confronti del colosso farmaceutico Servier. Almeno 500 le morti attestate. Il farmaco, dopo la lotta portata avanti dalla dott.ssa Frachon, è stato ritirato dal commercio. Sebbene il libro verità non abbia seguito sin da subito un fortunato percorso per via delle accuse mosse dall’azienda farmaceutica all’autrice, costretta a mutare il sottotitolo del suo libro da “Combien de morts?” a  “Sous-titre censuré”, la realizzazione del film sembra dare nuova linfa a un’inquietante vicenda giudiziaria forse per troppo tempo tenuta nell’ombra. L’interpretazione straordinaria di Sidse Babett Knudsen agevola lo sviluppo narrativo della cupa vicenda presentando al pubblico un personaggio tanto tenace quanto professionale pronto a sfidare chiunque pur di far trionfare la verità.

150 milligrammi, presentato alla Festa del Cinema di Roma con il titolo originale La Fille de Brest, intreccia al suo interno medical drama e thriller giudiziario, senza mai tralasciare la realtà dei fatti e aprendo allo spettatore le grigie corsie d’ospedale all’interno del quale la trama ha luogo. La fotografia si mostra  perfettamente in sintonia con l’evoluzione della storia narrata che, partendo da un cupo mistero, via via concede al piccolo gruppo di medici (definiti addirittura “provinciali”) uno spiraglio di luce. Un vero e proprio percorso dantesco quello affrontato dalla protagonista e dal suo team, che per far luce sull’inquientante vicenda dovranno affrontare dure prove e pressioni. Ma la verità, si sa, è schiacciante.

Film avvincente e ben sviluppato.