Un sapore di Ruggine e Ossa

De rouille et d'os

3/5
Brutale e lirico, sovraccarico: Cotillard e Schoenaerts da applausi per il dopo Profeta di Audiard

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BELGIO 2012
La storia di Ali e Stephanie e del loro amore impossibile e intenso, reso ancora più forte dalla tragedia che colpisce la vita della donna.
SCHEDA FILM

Regia: Jacques Audiard

Attori: Marion Cotillard - Stephanie, Matthias Schoenaerts - Ali, Armand Verdure - Sam, Céline Sallette - Louise, Corinne Masiero - Anna, Bouli Lanners - Martial, Jean-Michel Correia - Richard, Mourad Frarema - Foued

Soggetto: Craig Davidson - racconti

Sceneggiatura: Jacques Audiard, Thomas Bidegain

Fotografia: Stéphane Fontaine

Musiche: Alexandre Desplat

Montaggio: Juliette Welfling

Scenografia: Michel Barthélémy

Arredamento: Boris Piot

Costumi: Virginie Montel

Altri titoli:

Ruggine e ossa

Rust & Bone

Durata: 120

Colore: C

Genere: GIALLO

Specifiche tecniche: RED EPIC, REDCODE RAW (5K) (1:2.40)

Tratto da: raccolta di racconti "Ruggine e Ossa" di Craig Davidson (ed. Einaudi)

Produzione: JACQUES AUDIARD, MARTINE CASSINELLI, PASCAL CAUCHETEUX, ANTONIN DEDET E ALIX RAYNAUD PER WHY NOT PRODUCTIONS, PAGE 114, FRANCE 2 CINÉMA, LES FILMS DU FLEUVE, RTBF, LUMIÈRE, LUNANIME

Distribuzione: BIM

Data uscita: 2012-10-04

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 65. FESTIVAL DI CANNES (2012).

- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2013 COME MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA.
CRITICA
"Volendo fare esercizio di citazione e arrampicarsi sugli specchi delle eredità e delle influenze si potrebbe dire che il film di Audiard 'Un sapore di ruggine e ossa' aggiorna la dinamica tra padre e figlio di 'Ladri di biciclette', un padre che perde faccia, fiducia e rispetto e deve riscattarsi, recuperare a sé il figlio. Ma ciò che tocca della vicenda non è solo e tanto questo aspetto quanto l'attitudine del regista francese a rappresentare figure (come già quella estrema del precedente 'Il profeta') che la disgrazia, lo svantaggio sociale non vincono e anzi spingono a prendersi tutto nel modo che detta loro l'istinto, secondo un codice che impone loro di rendere conto soltanto a se stessi. Non sono proprio simpatici, non lo è neanche questo Alì che molto a modo suo vuol bene alla sorella ruvida ma di buon cuore, al figlioletto di cinque anni già abbandonato dalla madre, e a Stephanie, la donna che prova ad adattarsi ma più di tanto non cela fa. Alì è del tutto impermeabile alla morale del coinvolgimento e dell'impegno. E forse ha un fondamento la sua persuasione che più di tanto per gli altri non si possa fare."(Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 4 ottobre 2012)

"Alì e Stéphanie hanno una sola cosa in comune. A entrambi manca un pezzo. D'anima o di corpo. 'Un sapore di ruggine e ossa' racconta l'incontro fra questi due esseri mutilati come un apprendistato. Un miracoloso ritorno alla vita che come tutti i miracoli gronda sangue, sudore e lacrime. Letteralmente. Il corpo poderoso di Ali (Matthias Schoenaerts) si staglia nel prologo del film di Audiard, che parte come un melodramma sociale poi vira in altre direzioni. (...) Certo, il terreno d'elezione dei grandi mélo moderni (molti Almodòvar, l'incompreso 'Biutiful', gli altri film di Audiard) è sempre il corpo, individuale prima che sociale. Ma qui tutto è un po' troppo preordinato e strumentale per crederci e commuoversi davvero." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 ottobre 2012)

"Un film sulla riconciliazione tra uomini e donne, padri e figli, fratelli e sorelle, esseri umani e animali. Con queste parole era stato spiegato all'ultimo Festival di Cannes il senso più profondo di 'Un sapore di ruggine e ossa' di Jacques Audiard, interpretato da Marion Cottillard e Matthias Schoenaerts. (...) I due s'incontrano, ma non sarà una storia romantica: intrappolati in una difficile situazione scoprono la forza dei sentimenti e la dimensione della propria umanità proprio grazie al dolore che sono costretti ad attraversare." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 4 ottobre 2012)

"Dopo 'Il profeta', il francese Jacques Audiard si ispira ai racconti di Craig Davidson, e cambia rotta: non più un protagonista assoluto, ma due personaggi focali, due esseri umani manchevoli destinati a incontrarsi, forse, completarsi. (...) Audiard lavora sulla conciliazione degli opposti, sia nella storia che nel racconto: mutilazione e bestialità, sottrazione e accumulo, lirismo e azione, con l'accento rimesso sulla sensorialità, come già in 'Sulle mie labbra' e 'Tutti i battiti del mio cuore'. Ma 'Un sapore di ruggine e ossa', quello che rimane in bocca dopo un colpo violento, sta insieme con difficoltà, tra colpi di scena telefonati e qualche bella immagine, musiche super (Alexandre Desplat) e inverosimiglianze. Audiard, ma discreto." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano, 4 ottobre 2012)

"Coinvolgente dramma, con toni da commedia, penalizzato da un titolo che invoglia a non entrare. (...) Perfetti i protagonisti, anche se gli amplessi con i moncherini in primo piano sono un pugno nello stomaco." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 ottobre 2012)