28 settimane dopo

28 Weeks Later

Fresnadillo supera l'originale di Boyle. Con più ritmo, gore e inquietanti rimandi all'attualità

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GRAN BRETAGNA 2007
Londra. Il virus devastante che ha decimato la Gran Bretagna è stato finalmente debellato e l'esercito ha ristabilito l'ordine. Tuttavia, dopo sei mesi di tranquillità, un portatore della 'rabbia' letale sfugge al controllo e ben presto ricomincia a diffondere il virus così la città, che era in via di ripopolazione, ripiomba nel caos più totale.
SCHEDA FILM

Regia: Juan Carlos Fresnadillo

Attori: Rose Byrne - Scarlet, Jeremy Renner - Sergente Doyle, Harold Perrineau - Flynn, Catherine McCormack - Alice, Mackintosh Muggleton - Andy, Idris Elba - Generale Stone, Imogen Poots - Tammy, Robert Carlyle - Don, Shahid Ahmed - Jacob, Philip Scott - Jason, Amanda Walker - Sally, Garfield Morgan - Geoff, Emily Beecham - Karen

Sceneggiatura: Rowan Joffe, Juan Carlos Fresnadillo, Jesús Olmo, Enrique López Lavigne

Fotografia: Enrique Chediak

Musiche: John Murphy

Montaggio: Chris Gill

Scenografia: Mark Tildesley

Costumi: Jane Petrie

Effetti: The Senate Visual Effects Limited, Rising Sun Pictures, VTR Ltd., Lip Sync Post, Prime Focus, Rainmaker Animation & Visual Effects

Altri titoli:

28 Wochen später

Durata: 91

Colore: C

Genere: THRILLER HORROR FANTASCIENZA

Specifiche tecniche: ARRI, PANAVISION, 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR, DE LUXE

Produzione: FOX ATOMIC, DNA FILMS, FIGMENT FILMS, KOAN FILMS, SOGECINE, DUNE ENTERTAINMENT

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA, DVD E BLU-RAY: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2008)

Data uscita: 2007-09-28

TRAILER
NOTE
- SEQUEL DEL FILM "28 GIORNI DOPO" (2002) DI DANNY BOYLE.
CRITICA
"E' il solito kolossal fanta-ecologico-bellico-biblico-catastrofico in cui si può vedere o intuire di tutto, è la notte in cui tutte le vacche sono nere. Che ci siano i sinistri bagliori di oggi, Iraq compreso? Londra come Baghdad? Peccati mortali nuovi e vecchi si inseguono nel ritmo orizzontale dell'apocalittica sciagura omologata a un tipo di cinema che non fa battere il cuore neanche col bel volto proletario di Robert Carlyle." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 settembre 2007)

"Curioso che nello stesso momento in cui si affaccia nelle nostre sale il film di Rodriguez, ne arrivi un altro che ha molti punti di contatto. '28 settimane dopo' di Juan Carlos Fresnadillo, sequel del film di Boyle. Qui gli zombi sono tali per un virus, la Gran Bretagna è ormai spopolata, Londra è presidiata dall'esercito Usa e in trasparenza sembra Baghdad. La differenza sia nel fatto che Fresnadillo non fa ridere, gioca pesante sui sentimenti, la sicurezza e la parola alle armi. Anche in questo caso però per leggere la realtà contemporanea la chiave horror sembra perfetta." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 28 settembre 2007)

"Quello di Fresnadillo ('Intacto') è un horror in piena regola (uno dei migliori film di contagio dai tempi del primo Romero), che agisce sulle paure primarie dello spettatore aggredendolo mediante scene shock girate con cinepresa a mano, dove la calma apparente della città deserta è rotta dall'irruzione dei mostri. Ma non è tutto. La sceneggiatura aggiunge un sottointreccio famigliare che mette a confronto Andy e Tammy col padre: il quale non ha saputo salvare mamma dal morbo. Mentre l'imperativo 'uccidere il padre' travalica il senso simbolico freudiano, la città è inquadrata minacciosamente dall'interno del film:dove i ragazzi e chi li vuole salvare cercano scampo, e nel contempo sorvegliata dalle posizioni dominanti dei militari, che abbattono senza esitare chiunque inquadrino nel mirino. E non è roba da visionari vedere nelle folle possedute dalla rabbia una metafora del popolo irakeno e nelle truppe angloamericane, con la loro potenza di fuoco e la loro impotenza a portare a termine la guerra, quella delle truppe impegnate in Iraq. Inutile, s'intuisce, aspettarsi un finale catartico e consolatorio. Continua, probabilmente... ." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 settembre 2007)

"Se Boyle aveva realizzato un horror ambizioso che tendeva a travalicare i confini del genere, Fresnadillo è un regista effettato che si limita a giocare sui clichès. Risultato: in Usa gli amanti del cinema di zombie si sono proclamati soddisfatti, ma il botteghino è rimasto basso." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 28 settembre 2007)

"Specchio dei tempi in cui viviamo dove l'orrore che ci circonda è di massa e senza connotazioni precise, '28 settimane dopo' di Juan Carlos Fresnadillo sembra rispondere un forte 'si', aggiungendoci molto realismo da cinema in diretta allo zombi-movie. Sequel di '28 giorni dopo' di Danny Boyle, '28 settimane dopo' ripropone l'Inghilterra spopolata per colpa del virus, gli Stati assenti, i militari bastardi che sparano su tutti confondendo zombi e non-zombi (idea già del Romero de 'La notte dei morti viventi' del '68) e una famiglia che si smembra. Letteralmente. Tutto già visto e la cinepresa troppo in movimento per capire che succede ed avere paura. Lo zombi superveloce, poi, rimane sempre una contraddizione. Incassi meno forti rispetto al primo. Ma c'è la minaccia di un terzo. Chi non muore, si rivede." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 settembre 2007)