MANI SULLA LUNA

THE MOUSE ON THE MOON

USA 1963
Il piccolo paese di Gran Fenwich versa in cattive condizioni economiche. Preoccupato per il futuro dei suoi connazionali il primo ministro decide di chiedere un prestito all'America, giustificandolo con la necessità di importanti e decisive spedizioni missilistiche. Il governo di Washington si rende conto di quale impatto propagandistico potrebbe avere il suo gesto di magnanimità e decide di concedere il prestito. L'Unione Sovietica, per non essere da meno, regala al piccolo stato un missile. Mentre il denaro americano viene impiegato per la costruzione dei bagni, il professor Kokontz, la mente più geniale di Gran Fenwich, scopre che il vino prodotto nel paese è un potente combustile dall'incredibile forza esplosiva e decide di impiegarlo come combustibile per il missile. Viene così preparato il lancio: la navicella spaziale arriverà sulla Luna e a bordo avrà un solo astronauta: Vincent, il figlio del primo ministro. Inaspettatamente il velivolo prende quota ed atterra per primo sulla Luna, anticipando la folle corsa di russi e americani che, a causa di un'avaria alle loro strumentazioni, saranno riportati sulla Terra dal missile di Vincent, mentre sulla Luna sventolerà il vessillo di Gran Fenwich.
SCHEDA FILM

Regia: Richard Lester

Attori: Margaret Rutherford - Gran Duchessa Gloriana Xiii, Ron Moody - Primo Ministro Rupert Mountjoy, Bernard Cribbins - Vincent Mountjoy, David Kossoff - Professor Kokintz, Terry-Thomas - Maurice Spender, June Ricthie - Cynthia, Roddy McMillan - Benter, John Le Mesurier - Delegato Britannico, John Phillips - Delegato Americano

Soggetto: Leonard Wibberley

Sceneggiatura: Michael Pertwee

Fotografia: Wilkie Cooper

Musiche: Ron Grainer

Montaggio: Bill Lenny

Scenografia: John Howell

Costumi: Anthony Mendleson

Durata: 82

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR, EASTMANCOLOR

Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI LEONARD WIBBERLEY

Produzione: WALTER SHENSON FILMS

Distribuzione: DEAR

CRITICA
"Evidente satira della lotta per la conquista dello spazio diretta con brio, costellata di trovate umoristicamente efficaci. Arguto e divertente il dialogo; buono il tratteggio dei personaggi; ben congegnate le situazioni, quasi sempre amene e permeate di un humour di marca squisitamente anglosassone. Misurata e gustosa l'interpretazione, intelligente la regia. Buona la fotografia a colori." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 54, 1963)