CARLO AZEGLIO CIAMPI: Il patrimonio della umanità e della profonda semplicità della sua arte, che lascia alla storia del cinema italiano, continuerà ad essere un punto di riferimento per le nuove generazioni di attori e di autori. La notizia della scomparsa di Nino Manfredi mi addolora profondamente. Nel corso della sua carriera lunga e prestigiosa ha interpretato, recitando con esemplare naturalezza, ruoli dei personaggi più diversi, ai quali ha trasmesso il suo personalissimo stile. 

WALTER VELTRONI (Sindaco di Roma): Apprendo con grande dolore della morte di Nino Manfredi, forse l'ultimo dei grandi interpreti di una stagione irripetibile del nostro cinema. Così come è successo per la scomparsa di Sordi, Gassman, Mastroianni e Tognazzi, oggi ad ogni italiano  sembrerà di aver perduto una persona familiare, un volto e una voce che attraverso l'arte aveva saputo rappresentare con ironia, amarezza, a volte con causticità, ma sempre con amore, i nostri difetti e i nostri pregi. Con noi, per sempre, resteranno i mille personaggi che ha interpretato in teatro, per la televisione e nei suoi tanti film.

GINA LOLLOBRIGIDA (attrice): Ho lavorato con Nino solo una volta in Pinocchio ma resta un'esperienza indimenticabile. Non era facile quel set, c'erano un po' di tensioni ma lui, con la sua grande bravura, rese tutto più facile. E' stato in quel momento che l'ho davvero ammirato e rispettato, ho capito che era il compagno di lavoro ideale. Nino, come i grandi attori, resta nella memoria e nel ricordo per i suoi film che vedremo ancora. Uno come lui non muore mai.

LINA WERTMÜLLER (regista): Mi ha fatto ridere per cinquant'anni ed è il più bel regalo che si possa fare.  Per questo a lui va tutta la mia gratitudine. Lo conoscevo da quando ero bambina e andavo dietro ai ragazzi dell'Accademia Silvio D'Amico. Manfredi era uno dei più grandi. Con Gassman, Tognazzi e Mastroianni, era la meraviglia del nostro cinema. Hanno lasciato un grande vuoto e speriamo che qualcuno possa riempirlo.

PIERO FASSINO (Segretario DS): Nino Manfredi è stato un grande attore, una personalità ricca di umanità e simpatia. La sua capacità di farci sorridere e di farci riflettere con una comicità spontanea, e a volte amara, ci lascia un vuoto incolmabile ma anche una preziosa eredità che non dimenticheremo mai.

MAURIZIO GASPARRI (Ministro delle Comunicazioni): con Nino Manfredi scompare l'ultimo esponente di una generazione di artisti che ha reso celebre il cinema italiano nel mondo a partire dal Dopoguerra fino ai giorni nostri. Con il suo stile ha dato dignità e gloria alla commedia all'italiana. Manfredi chiude un'epoca la cui storia è stata interpretata dal talento straordinario di attori indimenticabili e ineguagliabili.

SILVIO BERLUSCONI (Presidente del Consiglio): Apprendo con dolore la scomparsa di Nino Manfredi, un protagonista del nostro cinema che tutti noi ricorderemo nelle sue interpretazioni, sempre pervase di umanità e di ironia.

DINO RISI (regista): un grande attore, piacevolissimo, intelligente, pignolo, perfezionista fino al limite. Lo chiamavo l'orologiaio, sembrava che studiasse i personaggi con la lente all'occhio... Manfredi merita di essere ricordato. Con lui se ne va l'ultimo dei grandi della commedia italiana: dopo Sordi, Mastroianni, Gassman e Tognazzi. Ma non certo l'ultimo in ordine di merito, soltanto in ordine temporale...  Il suo lato umano più bello? L'amore per la moglie Erminia, ne era innamoratissimo.

LUIGI MAGNI (regista): Per me Nino Manfredi era non solo l'interprete ideale di Rugantino e di quattro miei film ma era un fratello, un amico a lungo frequentato al di fuori del lavoro. Con la sua morte mi sento veramente solo. Purtroppo con la sua scomparsa finisce un'epoca di grandi. Non vedo successori sia in teatro che nel cinema di casa nostra. Il panorama che abbiamo sotto gli occhi è deludente: il che accresce in questo momento il mio senso di vuoto. Non ci voleva proprio questo stillicidio per un artista della sua classe che ha fatto divertire milioni di persone. Ha portato ovunque un po' di gioia. A volte il destino umano è davvero ingiusto, ci ripaga malamente.

GIULIANO MONTALDO (regista):  Con Manfredi se n'è andato l'ultimo di una grande generazione di attori. Di lui conservo un ricordo bellissimo, era un attore vero e completo, che aveva voglia di mettersi alla prova e scelse di interpretare per me un ruolo diverso, grottesco. Ma era anche un amico. Tognazzi, Gassman, Sordi e ora lui. Sarà difficile avere di nuovo un gruppo di attori così bravi tutti insieme. Soprattutto tra le nuove generazioni.

STEFANIA SANDRELLI (attrice): Sul set di C'eravamo tanto amati c'erano tutti: Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni ma Nino era il mio preferito. Nel film aveva la parte di mio marito e sia nel film che nella vita glielo dicevo sepre: sei tu quello che mi piace più di tutti. Anche fisicamente era proprio bello, aveva un'aria da ragazzo che non ha mai perso.

LINO BANFI (attore): Quando mi hanno detto che Nino era morto, mi sono dovuto fermare. Non ce l'ho fatta ad andare avanti. Da quando si è sentito male sono andato spesso a trovarlo e lui, in qualche modo, comunicava con me. Gli dicevo: "Nino, io ti parlo, tu, se capisci quel che dico, stringimi la mano. E molte volte me la stringeva. E' una perdita grave per tutto il nostro cinema, i nostri grandi maestri se ne sono andati.

LEO GULLOTTA (attore): Viviamo in tempi molto volgari, mi mancherà. Avevo recitato con lui in Cafè Express di Nanni Loy e in seguito abbiamo continuato a frequentarci. Era un attento osservatore della realtà, passava per essere un uomo polemico, ma non è vero, si batteva fino a quando le cose non erano chiare. Nino ha sempre pensato di poter essere utile socialmente e ha mandato dei segnali in questo senso attraverso il suo lavoro.