ULTIMO BERSAGLIO

ITALIA 1996
Micol apprende la notizia della morte misteriosa di suo padre Simone che l'ha abbandonata quando era bambina. Raggiunta Venezia per i funerali, Micol vuole scoprire il passato di suo padre e viene a sapere che è stato un sopravvissuto all'Olocausto. Ben presto Micol intuisce che il padre è stato assassinato e che un gruppo di ebrei veneziani custodisce un mortale segreto.
SCHEDA FILM

Regia: Andrea Frezza

Attori: Giacomo Piperno - Simone Basevi, Giancarlo Giannini - Leo Steiner, Silvia Cohen - Micol Basevi, Andrea Jonasson - Norma Berkowitz, Pietro Biondi - Alvise Jesurum, Aldo Massasso - Giacomo, Paola Jovinella - Zara, Simona Borioni - Sonia, Paolo Maria Scalondro - Emanuele, Renato De Carmine, Urbano Barberini - Wolf Kormendi, Kimball Wheeler - Ruth Basevi, Cosimo Cinieri - Jacopo

Soggetto: Andrea Frezza

Sceneggiatura: Andrea Frezza

Fotografia: Franco Di Giacomo

Musiche: Stefano Marcucci

Montaggio: Roberto Perpignani

Scenografia: Lucia Mirisola

Costumi: Lina Nerli Taviani

Altri titoli:

LAST TARGET

Durata: 110

Colore: C

Genere: THRILLER

Produzione: EUROSTAR 95

Distribuzione: 3 EMMECINEMATOGRAFICA

CRITICA
"Ben fotografato su tinte marroni da Franco Di Giacomo, 'Ultimo bersaglio' ha il pregio di affrontare la delicata materia in una luce gialla, allusiva, vagamente alla Durrenmatt; di contro, paga talvolta lo scotto di uno stile ultra-autorale, fatto di sospensioni insistite, passaggi musicali incongrui e dialoghi discutibili ('Avrei voluto che tu fossi entrato nella mia vita come uno zingaro'). È brava Silvia Cohen nel rendere, anche con notevole dinamismo fisico, il ruolo della figlia, mentre Giancarlo Giannini regala al personaggio di Steiner, l'unico che s'era opposto all'omicidio del nazista, la dolente consapevolezza di chi non ha più la forza di odiare." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 13 Giugno 1997)

"All'inizio sembra un suicidio: a Venezia, il corpo di Giacomo Piperno, vecchio professore ebreo solitario scampato al lager di Birkenau, precipita dall'alto, si sfracella. Silvia Cohen, figlia del morto arrivata per il funerale del padre, anche grazie alla propria passata esperienza nei servizi segreti israeliani capisce che quel suicidio è dubbio, cerca la verità. L'indagine coinvolge Giancarlo Giannini, musicista amico del morto, un ambiguo turista argentino ospite d'un grande albergo al Lido nel 1972, una vecchia Luger, un figlio che vuole vendetta: nei suoi toni solenni e sospesi nella bella fotografia di Franco Di Giacomo, il film riporta alla vita attraverso la morte un tema che pareva logorato, mentre non finirà mai d'essere, angosciosamente, dolorosamente presente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 giugno 1997)