STEFANO QUANTESTORIE

ITALIA 1993
Stefano, ragazzo irresoluto e fantasioso come tanti altri, al momento di scegliere che indirizzo dare alla propria vita, un po' sogna, un po' si lascia andare, assecondando le aspirazioni dei genitori che lo vorrebbero professore, o musicista, oppure ufficiale d'aviazione, o almeno carabiniere... E hanno già in mente il tipo di ragazza che fa per lui. Stefano, quarantenne, si accorge che di vita ne ha avuta solo una, e si trova a ripensare alle occasioni perdute di viverla in modo diverso: se a diciassette anni fosse partito per l'America; se avesse superato l'esame per diventare carabiniere; se avesse conseguito la laurea; se fosse diventato aviatore; se avesse sposato Angela, Chiara o Costanza....
SCHEDA FILM

Regia: Maurizio Nichetti

Attori: Maurizio Nichetti - Stefano, James Thiérrée - Stefano A 17 Anni, Elena Sofia Ricci - Angela/La Hostess, Caterina Sylos Labini - Costanza/ La Moglie, Amanda Sandrelli - Chiara/ La Giocattolaia, Milena Vukotic - Madre Di Stefano, Renato Scarpa - Padre Di Stefano, Sergio Conforti - Rocco Tanica, Paolo Panigada - Feiez, Leonardo Catacchio

Soggetto: Maurizio Nichetti

Sceneggiatura: Laura Fischetto, Maurizio Nichetti

Fotografia: Mario Battistoni

Musiche: Paolo Panigada, Sergio Conforti

Montaggio: Rita Rossi

Scenografia: Maria Pia Angelini

Costumi: Maria Pia Angelini

Durata: 92

Colore: C

Genere: FANTASY COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA, 35 MM

Produzione: ERNESTO DI SARRO PER LA BAMBU' FILM CINEMA E TV

Distribuzione: PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

NOTE
- I MUSICISTI SERGIO CONFORTI E PAOLO PANIGADA HANNO FIRMATO COME ROCCO TANICA E FEJEZ.

- REVISIONE MINISTERO FEBBRAIO 1993.

- FONICO IN PRESA DIRETTA: AMEDEO CASATI.

- ORGANIZZ. GENERALE: MARIO MARONATI.
CRITICA
"'Stefano quante storie' è un film originale, bizzarro, fantasioso, a tratti divertente, ma anche sintatticamente complesso, narrativamente spiazzante, visivamente affascinante. Certo non è un prodotto per chi predilige le trame lineari, la struttura narrativa classica e ci si può anche perdere in questo puzzle di storie che si intrecciano, in questo labirinto di memoria e immaginazione. E se qualcuno ha nostalgia del primo Nichetti, quello di 'Ratataplan' e 'Ho fatto splash' (il comico milanese fortunatamente ha abbandonato quelle gag in omaggio al cinema muto, che stavano diventando manieristiche e reiterative), rischia di rimanere deluso." (Alberto Castellano, Il Mattino).

"Film surreale, condotto avanti come un gioco ad incastro, ma anche talmente brillante ed estroso da incuriosire e divertire, ma anche talmente abile, puntiglioso e calibratamente studiato da risultare geometrico e artificioso." (Segnalazioni Cinematografiche).